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Silvan, l’uomo che annusa il tempo

Uomo davanti a un edificio di legno
Silvan Betschart, il membro più giovane dei Wetterschmöcker della Muotathal, gestisce insieme a sua moglie la locanda di montagna "Herrenboden", da tre generazione di proprietà della sua famiglia. SWI swissinfo.ch / Thomas Kern

In Svizzera c'è chi non si affida ai satelliti per sapere che tempo farà. Sono i Wetterschmöcker, i profeti del tempo della Muotathal che basano le loro previsioni sull'osservazione della natura. Tra loro c’è Silvan Betschart, 35 anni, cuoco e cacciatore. Ritratto.

Da un lato, il lago dei Quattro Cantoni, sullo sfondo il Pilatus con la sua caratteristica forma. In lontananza, quasi invisibile alla vista, si scorge il lago dell’Ägerisee. Siamo a circa 1300 metri di quota e la bellezza del paesaggio ci toglie quasi il fiato. Intorno a noi, la corona di montagne viene parzialmente nascosta da candidi cumuli di nuvole in lento movimento.

“C’è fermento in cielo. Forse domani saremo sorpresi da un temporale serale”, profetizza Silvan Betschart mentre osserva l’orizzonte. Siamo nel Canton Svitto, patria dei profeti del tempo, figure iconiche della tradizione rurale svizzera, custodi di un sapere tramandato oralmente da secoli. Silvan Betschart è da poco entrato a far parte del novero dei WetterschmöckerCollegamento esterno della Muotathal. È il più giovane dei sei profeti. Con lui visitiamo uno dei luoghi della sua infanzia, dove ha appreso i segreti per “annusare” il tempo.

Leggere i segni della natura

“Le api sono laboriose oggi, nonostante le temperature siano calate rispetto ai giorni scorsi”, dice Silvan mentre camminiamo lungo una strada forestale. A precederci di qualche passo c’è Calina, il cane da caccia, che annusa il terreno intorno a sé, nel perimetro che le concede il guinzaglio. Silvan, invece, fiuta l’aria alla ricerca di quei segnali che solo chi conosce profondamente la natura sa cogliere. “Nelle Prealpi e nelle Alpi, il meteo è sempre più incerto rispetto all’Altipiano”, spiega Silvan. “Le grandi nuvole davanti a noi ci dicono che questa sera potrebbe piovere sulle Alpi urane, glaronesi o grigionesi”.

Con Silvan Betschart, cappello in testa, cannocchiale al collo e scarponi ai piedi, ci dirigiamo verso sud, in direzione del Grosser und Kleiner Mythen, una montagna molto frequentata dagli escursionisti e allo stesso tempo riserva naturale, dove gli animali selvatici possono pascolare indisturbati, anche durante la stagione venatoria. I prati esposti a nord vibrano di vita: i grilli cantano e si respira l’atmosfera tipica delle calde giornate primaverili. È il primo pomeriggio e gli animali selvatici si sono ormai addentrati nel folto del bosco, in cerca di frescura. “Mi piace venire a camminare in questi luoghi”, continua Silvan. “Ai giorni nostri, dove tutto va di fretta, la natura mi riporta con i piedi per terra”.

Lasciamo il bosco di conifere e ci addentriamo in un pascolo alpino, dove alcune giovenche sazie ruminano placidamente nei pressi di una stalla. Silvan si ferma, osserva il paesaggio circostante, poi prende in mano il cannocchiale. Un gheppio ha appena attraversato l’orizzonte. “Quando fa lo Spirito Santo, vibrando le ali per restare sospeso in aria, ci avverte che tra poco pioverà”, spiega. “Bisogna saper osservare e interpretare gli indizi della natura. Il tempo si annuncia sempre, in una forma o nell’altra. Che cosa significa quando il vento rovescia le foglie delle piante, mostrandone il retro, o quando i caprioli escono allo scoperto per pascolare?”.

Il più giovane dei sei

Interpretare i segnali della natura è l’arte dei profeti del meteo. Sono sei e ognuno dei Wetterschmöcker della Muotathal – in italiano letteralmente “annusatori” o “assaggiatori del tempo” – utilizza metodi diversi per le previsioni meteorologiche. C’è chi osserva i muschi e i licheni simili a barbe che pendono dagli abeti, chi scruta l’attività delle api o chi legge i segni lasciati dai topi nel terreno. Silvan Betschart, invece, si affida agli indizi degli animali selvatici, quelli dei cervi, dei caprioli o dei camosci. In primavera e in autunno, anche ai funghi. “La loro presenza, precoce o tardiva, il luogo e la quantità ci forniscono molte informazioni da decifrare”, confida Silvan. “E poi sono prodotti della natura molto buoni e apprezzati in cucina”.

Dall’estate scorsa, Silvan Betschart è entrato a fare parte del ristretto gruppo dei profeti del tempo. Con i suoi 35 anni è il più giovane dei sei Wetterschmöcker. Di mestiere è macellaio e cuoco, ma la sua grande passione è la caccia. A HerrenbodenCollegamento esterno, a circa 1200 metri di quota e a una ventina di minuti in macchina da Sattel, gestisce il ristorante di famiglia, giunto alla terza generazione. Ed è proprio lì, davanti a un piatto di gnocchetti e carne di cervo, che si racconta. “Sono cresciuto con i Wetterschmöcker.

uomo seduto mentre scrive
Ogni giorno Betschart annota nel suo diario le sue osservazioni sulla natura. Lì, in seguito, trova le basi per le sue previsioni per l’anno successivo. SWI swissinfo.ch / Thomas Kern

Fin da bambino seguivo i loro racconti, le storie e le dispute sul tempo quando si ritrovavano attorno al tavolo rotondo del nostro ristorante”, ricorda Silvan. Il suo mentore è stato il suo amico di battute di caccia, Karl Reichmuth di Haggen ob Schwyz, soprannominato SteinbockjägerCollegamento esterno, il cacciatore di stambecchi. “Ci accompagnava durante le battute di caccia e da lui ho imparato a leggere il comportamento degli animali selvatici, ad esempio quello dei cervi durante il periodo degli amori”.

Tra il serio e il faceto

L’estate scorsa, Silvan Betschart ha raccolto il testimone di Martin Horat, scomparso il gennaio 2024. Figura leggendaria in tutta la Svizzera, Horat era famoso perché si sedeva sopra i formicai per prevedere il tempo. È stato anche grazie al suo carisma e alla sua notorietà che l’associazione dei profeti del tempo ha registrato un’impennata di adesioni negli ultimi vent’anni. Oggi, il Meteorologen-Verein Innerschwyz conta circa 4500 membri, provenienti da tutta la Svizzera. Fondata nel 1947 nella Muotathal, la società nacque con l’obiettivo di preservare un sapere antico che rischiava di scomparire con l’arrivo della radio e delle previsioni scientifiche.

“Sono sempre stato affascinato da questa capacità di prevedere il tempo, anche perché per il nostro ristorante era importante sapere come sarebbe stata la stagione invernale”, racconta Silvan, mentre sorseggia un caffè della casa, lo sguardo rivolto ai due skilift poco distanti ormai fermi da due anni. “Se alcuni seguono le partite di calcio, io esco con il cane e osservo attentamente tutto ciò che mi circonda”. Prima di andare a dormire, Silvan annota ogni dettaglio su un calendario che tiene sul comodino in camera da letto.

stazione meteorologica
Nonostante la presenza di un Wetterschmöcker, sulla terrazza del ristorante si trova anche una stazione meteorologica tradizionale. SWI swissinfo.ch / Thomas Kern

L’Herrenbödler, così è soprannominato, ammette che non è facile “azzeccarci”, né sul breve né sul lungo periodo. Ricorda infine che quello del Wetterschmöcker è anche un gioco, un esercizio tra il serio e il faceto, che unisce conoscenza e umorismo. Per quest’estate, la sua previsione è ottimista: bel tempo, non troppo secco e con precipitazioni sufficienti. L’autunno? “Equilibrato e ricco di funghi”, risponde con un sorriso.

La tradizione dei Wetterschmöcker risale almeno al 1749, quando gli agricoltori locali iniziarono a prevedere il tempo osservando la natura. Nel 1947, preoccupati che l’avvento della radio potesse far scomparire queste conoscenze, fu fondato il Meteorologen-Verein Innerschwyz per preservare e promuovere queste pratiche. Nei primi tempi, la società contava meno di 100 associati, oggi sono oltre 4500. La quota sociale è di 15 franchi.

I profeti del tempo si riuniscono due volte l’anno, in primavera e autunno, per condividere le loro previsioni per la stagione successiva con un ampio pubblico proveniente da tutta la Svizzera e attirando l’attenzione anche dei media. Attualmente, il gruppo di Wetterschmöcker attivi è composto da sei membri: Silvan Betschart (Herrenbödler) di Sattel, Karl Hediger (Naturmensch) di Küssnacht, Alois Holdener (Tannzäpfler) di Schwyz, Martin Holdener (ds Musers) di Haggen, Karl Laimbacher (Tobel-Kari) di Rickenbach, Roman Ulrich (ds Jöris) di Bisisthal.

A ogni assemblea viene stilata una classifica delle previsioni passate. Una giuria assegna il titolo di “Wetterkönig” al profeta del tempo più preciso.

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