La Banca nazionale svizzera (BNS) afferma che non può investire unicamente considerando criteri ambientali, ma il WWF non è d’accordo e chiede di più.
Questo contenuto è stato pubblicato al
4 minuti
tvsvizzera.it/mrj
“Il mandato di una banca centrale è quello di essere la garante della stabilità finanziaria e dei prezzi. Siccome il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità hanno un’influenza su questa stabilità è nel mandato della BNS di gestire e di ridurre questi rischi”. A dirlo è Ivo Mugglin, esperto di finanza sostenibile del WWF.
Secondo l’organizzazione ambientalista, gli istituti di credito elvetici si stanno, sì, impegnando in questo senso, ma non abbastanza. “Le banche svizzere continuano a investire per esempio nell’estrazione di energie fossili. Questo è catastrofico per il clima ma aumenta pure il rischio di un’instabilità finanziaria”.
BNS e FINMA (l’Autorità federale di vigilanza dei mercati finanziari) dovrebbero analizzare e quantificare i rischi sulla stabilità finanziaria, come già hanno fatto la Banca centrale europea o quella olandese, prosegue Mugglin. Andrebbe inoltre inasprita la lotta contro il greenwashing, ossia l’ecologismo di facciata.
Contenuto esterno
Che impatto hanno questi investimenti?
LaSvizzera è stata pioniera degli investimenti dettati dalla sostenibilità negli anni ’80 e ’90. Investimenti che negli ultimi anni si sono moltiplicati a dismisura. “Si sta facendo molto, ma ora bisogna capire qual è il reale impatto di tutti questi investimenti”, spiega Alberto Stival, vicedirettore del Centro studi bancari e rappresentante per la Svizzera italiana di Swiss Sustainable Finance.
“Cambiare completamente un sistema economico non è facile”, prosegue Stival. Tutti devono fare qualcosa: la politica, il sistema finanziario, le aziende e i consumatori. Sta proprio a questi ultimi lanciare i giusti segnali affinché gli altri attori si interessino sempre di più a cercare soluzioni sostenibili.
La Swiss Sustainable Finance analizza ogni anno gli investimenti e “oggi il 50% di questi sono detti ‘sostenibili’. Fino a qualche anno fa invece questi prodotti erano ancora di nicchia”.
Cambia il clima, cambia l’economia
InFrancia 150 imprenditori si sono riuniti per ripensare i modelli produttivi delle loro aziende e renderle più sostenibili: il progetto si chiama “Convenzione delle aziende per il clima” (CEC) e i suoi lavori dureranno fino a giugno 2022: l’auspicio degli organizzatori è la messa a punto di soluzioni concrete che daranno avvio a una sorta di effetto valanga sulle aziende e sulla politica.
Contenuto esterno
Yannick Servant, co-fondatore di CEC spiega che “l’obiettivo della convenzione è uscire da quello che nella teoria dei giochi si chiama dilemma del prigioniero: prevedo che nessuno si muoverà e quindi io non mi muovo. Noi vogliamo invece creare le condizioni per una cooperazione massiccia e per affrontare così davvero il problema una volta per tutte”.
“Quello che proviamo a far fare oggi l’hanno realizzato solo forse una decina di aziende nel mondo”, aggiunge Éric Duverger, altro co-fondatore di CEC. “La maggior parte delle società sono bloccate nel loro schema: provano a migliorare le cose ma solo in modo marginale. Noi proponiamo una reinvenzione all’altezza della posta in gioco, è l’unico modo per dire la verità, perché oggi non siamo proprio sulla traiettoria giusta”. L’innovazione consiste nel ripensare il processo di produzione cercando il minor impatto carbonico possibile.
Per gli organizzatori la CEC sarà riuscita se a giugno sul tavolo ci saranno 150 modelli di trasformazione aziendale capaci di ispirare sempre più aziende e trascinare con sé la politica.
30 anni fa il mondo assisteva alla morte di Ayrton Senna
Questo contenuto è stato pubblicato al
30 anni fa, il 1° maggio 1994 moriva il campione di Formula 1 Ayrton Senna in un tragico incidente a Imola nel corso di una gara.
Le proteste statunitensi salutate nella Striscia di Gaza
Questo contenuto è stato pubblicato al
L’eco delle proteste nei campus universitario statunitensi è arrivata nella striscia di Gaza, dove sono apparsi cartelloni di apprezzamento rivolti agli atenei coinvolti.
Condannato un politico vodese che ha distribuito decine di falsi certificati Covid
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il presidente dell'UDC di Yverdon-les-Bains Christophe Loperetti è stato condannato a 15 mesi di carcere sospesi per aver emesso 49 falsi certificati, ma secondo la corte sarebbe "solo la punta dell'iceberg".
Manifestazioni in tutta la Svizzera per il 1° maggio, pochi disordini
Questo contenuto è stato pubblicato al
Migliaia di persone sono scese nelle strade elvetiche in occasione della Festa del lavoro per chiedere salari più alti, premi di cassa malati più bassi e protestare contro il capitalismo.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il cyberattacco contro la ditta Xplain, che ha portato sul darkweb dati sensibili della Polizia federale (fedpol) e dell'Ufficio delle dogane, ha portato il Governo elvetico a rivedere, inasprendole, le regole in vigore.
Trapianto d’organi, il consenso presunto solo dal 2026
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il modello del consenso presunto per la donazione di organi dovrà aspettare almeno il 2026 per poter entrare in vigore. Si attende la disponibilità dell'identità elettronica necessaria per iscriversi nel registro dei donatori.
Questo contenuto è stato pubblicato al
La polizia di New York è entrata nell'Hamilton Hall della Columbia University da una delle finestre dell'edificio, su richiesta dell'ateneo.
Automobilisti tedeschi indisciplinati in Svizzera, le multe arrivano a casa
Questo contenuto è stato pubblicato al
Oggi entra in vigore l'accordo di polizia bilaterale tra Germania e Svizzera che regola tra l'altro il pagamento delle multe.
Più strumenti per accertare l’identità dei richiedenti l’asilo
Questo contenuto è stato pubblicato al
Per accertare l'identità, la cittadinanza o l'itinerario di viaggio di un richiedente l'asilo le autorità elvetiche potranno a partire dall'aprile 2025 esaminare i loro telefonini o eventuali personal computer.
“Il primo maggio va abolito dai giorni festivi ufficiali”
Questo contenuto è stato pubblicato al
Per i Giovani liberali radicali svizzeri la ricorrenza del primo maggio andrebbe abolita quale giorno festivo: non ci sarebbe nulla da festeggiare e l'astensione dal lavoro porterebbe a una perdita di benessere.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Contenuto esterno
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.