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Berna non impone misure e i Cantoni reagiscono

Covid in Svizzera.
Tra le proposte, l'estensione dell'obbligo di indossare la mascherina, maggiori incentivi al telelavoro e piani di protezione con regole più severe. Keystone / Laurent Gillieron

I direttori della sanità pubblica dei cantoni svizzeri hanno mandato una lettera a Berna per chiedere più rigidità.

Dopo che il Consiglio federale mercoledì ha affidato ai cantoni la responsabilità di implementare le misure per contenere la pandemia, la Conferenza dei direttori cantonali della sanità pubblica, riunitasi ieri, ha reagito rimandando la palla a Berna. 

In una lettera indirizzata al presidente della Confederazione Guy Parmelin, i responsabili cantonali della sanità chiedono al Governo di rinforzare le misure contro il Covid-19 a livello federale. 

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Estendere l’obbligo della mascherina, telelavoro e piani di protezione

Tra le proposte, un’estensione dell’obbligo di indossare la mascherina, maggiori incentivi al telelavoro, e piani di protezione con regole più severe. Solo in questo modo, data la situazione epidemiologica – si precisa nella lettera – sarà possibile evitare un sovraccarico del sistema sanitario.

“Nuove restrizioni ora non necessarie”

“In alcuni Cantoni – rilevava il Governo nel corso della conferenza stampa di due giorni fa – il tasso di infezione per 100’000 abitanti sull’arco di 14 giorni è di circa sei volte più elevato rispetto ai Cantoni con un’incidenza bassa. Si registrano anche grandi differenze regionali per quanto riguarda il numero dei ricoveri. Appare sempre più evidente il nesso tra tasso di vaccinazione e situazione epidemiologica”.

Tenuto conto di questi due fattori – pressione sui reparti di cura intensiva e differenze regionali -, il Governo non ha tuttavia ritenuto “attualmente opportune restrizioni a livello nazionale e conferma pertanto la collaborazione concordata con i Cantoni”.

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