Risparmi per 700 milioni di franchi nel settore della migrazione
Il Consiglio federale stima di poter economizzare 650 milioni di franchi in pochi anni aumentando il tasso di occupazione delle persone fuggite dalla guerra in Ucraina. A questi, si aggiungerebbero altri 50 milioni attraverso la riduzione delle domande d'asilo pendenti e la velocizzazione delle procedure.
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tvsvizzera.it/MaMI
Entro il 2028, il Consiglio federale intende risparmiare 700 milioni di franchi nel settore della migrazione. Tali economie verrebbero raggiunte in minima parte attraverso la riduzione delle pendenze e la velocizzazione delle procedure, e in gran parte con l’aumento del tasso di occupazione delle persone arrivate in Svizzera dopo essere fuggite dalla guerra in Ucraina.
Per la fine di quest’anno il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) dovrà inoltre formulare anche altre proposte per ridurre i costi in questo settore.
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Ridurre le domande in attesa di risposta
Il Consiglio federale si propone di ridurre il numero di domande d’asilo pendenti in prima istanza da circa 14’000 a 5’800 entro fine 2026, fa sapere una nota governativaCollegamento esterno odierna.
Per far fronte all’alto numero di incarti in attesa di risposta, la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) ha creato quest’anno 60 nuovi posti di lavoro a tempo pieno.
Ciò significa che, ai risparmi nello specifico settore, stimati a 80 milioni di franchi per la fine del 2028, vanno dedotti i 26 milioni di costi del personale maggiorati.
L’integrazione professionale
I risparmi più consistenti, il Consiglio federale se li attende però da una maggiore integrazione professionaleCollegamento esterno delle persone con statuto di protezione S, ha spiegato nel corso di una conferenza stampa il consigliere federale a capo del DFGP Beat Jans. Ossia coloro che hanno ricevuto questo particolare tipo di permesso (lo statuto SCollegamento esterno, appunto) perché in fuga dalla guerra in Ucraina.
Attualmente la Svizzera ospita circa 65’000 persone con statuto di protezione S: a fine aprile il loro tasso di occupazione era di poco superiore al 24%, a fronte di un tasso di occupazione medio del 70%. Se si considerano solo le persone con statuto di protezione S che vivono in Svizzera già dalla prima metà del 2022, il tasso di occupazione arriva a quasi il 32%.
Il 1° novembre 2023, il Governo aveva incaricato il DFGP di attuare misure a tale scopo, in collaborazione con il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR), con le parti sociali e con i Cantoni.
L’obiettivo prefissato entro fine 2024 è un tasso di occupazione del 40% (a fine aprile risultava del 24%). Questa maggiore integrazione nel mondo del lavoro, secondo le stime del Governo, dovrebbe portare entro il 2028, a un risparmio pari a 650 milioni di franchi.
In cerca di ulteriori modi di risparmiare
I risparmi previsti ammontano quindi in totale a circa 700 milioni di franchi entro fine 2028 e saranno considerati nel preventivo 2025 e nel piano finanziario.
Entro allora potrebbero inoltre essere determinanti anche diverse misure tese ad accelerare le procedure d’asilo, tra cui le procedure di 24 oreCollegamento esterno introdotte a livello nazionale a fine aprile 2024. Il Consiglio federale ha incaricato il DFGP di formulare entro fine 2024 ulteriori proposte per ridurre i costi nel settore dell’asilo.
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