È formalmente riuscita l'iniziativa popolare lanciata dall'UDC, "No a una Svizzera da 10 milioni!". Delle 114’805 mila firme depositate in Cancelleria federale il 3 aprile scorso, 114’430 sono risultate valide. Il testo chiede un nuovo articolo costituzionale sullo "sviluppo demografico sostenibile".
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tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS
Nel caso in cui i cittadini e le cittadine elvetiche dovessero accettare l’iniziativa alle urne, la popolazione residente permanente in Svizzera non dovrà superare i dieci milioni entro il 2050.
Per raggiungere questo obiettivo, il Consiglio federale e il Parlamento dovranno prendere provvedimenti non appena la popolazione supererà i 9,5 milioni (oggi la popolazione è di circa 8,9 milioni). Le persone ammesse a titolo provvisorio non potranno più ottenere un permesso di residenza o di domicilio, né la cittadinanza svizzera, né qualsiasi altro diritto di soggiorno.
Se necessario, Berna dovrà porre fine ai trattati internazionali che incoraggiano la crescita demografica, come l’accordo sulla libera circolazione delle persone con l’UE o il Patto ONU sulla migrazione.
L’iniziativa per la sostenibilità risponde, secondo i democentristi, ai problemi legati all’immigrazione che colpiscono una parte sempre più ampia della popolazione.
E la lista dei promotori dell’iniziativa è assai lunga: carenza di alloggi e aumento degli affitti, ingorghi stradali, treni e autobus sovraffollati, abbassamento degli standard scolastici, aumento della violenza e della criminalità.
La lista non è conclusa: carenza di elettricità, stagnazione del reddito pro capite, premi delle casse malati sempre più proibitivi, indebitamento dei servizi sociali e crescente pressione sul nostro paesaggio e sulla natura.
Ora che l’iniziativa è riuscita, il testo passerà in parlamento e alla fine il Consiglio federale deciderà la data delle votazioni.
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