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Riuscita l’iniziativa “No a una Svizzera da 10 milioni di abitanti”

Le firme raccolte e presentate alla Cancelleria.
L'iniziativa dell'Unione democratica di centro (UDC) chiede di aggiungere alla Costituzione federale un nuovo articolo sullo "sviluppo demografico sostenibile". KEYSTONE/© KEYSTONE / ANTHONY ANEX

È formalmente riuscita l'iniziativa popolare lanciata dall'UDC, "No a una Svizzera da 10 milioni!". Delle 114’805 mila firme depositate in Cancelleria federale il 3 aprile scorso, 114’430 sono risultate valide. Il testo chiede un nuovo articolo costituzionale sullo "sviluppo demografico sostenibile".

Nel caso in cui i cittadini e le cittadine elvetiche dovessero accettare l’iniziativa alle urne, la popolazione residente permanente in Svizzera non dovrà superare i dieci milioni entro il 2050.

Per raggiungere questo obiettivo, il Consiglio federale e il Parlamento dovranno prendere provvedimenti non appena la popolazione supererà i 9,5 milioni (oggi la popolazione è di circa 8,9 milioni). Le persone ammesse a titolo provvisorio non potranno più ottenere un permesso di residenza o di domicilio, né la cittadinanza svizzera, né qualsiasi altro diritto di soggiorno.

+ 10 milioni di abitanti in Svizzera sono troppi

Se necessario, Berna dovrà porre fine ai trattati internazionali che incoraggiano la crescita demografica, come l’accordo sulla libera circolazione delle persone con l’UE o il Patto ONU sulla migrazione.

L’iniziativa per la sostenibilità risponde, secondo i democentristi, ai problemi legati all’immigrazione che colpiscono una parte sempre più ampia della popolazione.

E la lista dei promotori dell’iniziativa è assai lunga: carenza di alloggi e aumento degli affitti, ingorghi stradali, treni e autobus sovraffollati, abbassamento degli standard scolastici, aumento della violenza e della criminalità.

La lista non è conclusa: carenza di elettricità, stagnazione del reddito pro capite, premi delle casse malati sempre più proibitivi, indebitamento dei servizi sociali e crescente pressione sul nostro paesaggio e sulla natura.

Ora che l’iniziativa è riuscita, il testo passerà in parlamento e alla fine il Consiglio federale deciderà la data delle votazioni.

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