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Ecco come si finanzia il sedicente Stato islamico

Multe e saccheggi, tasse e petrolio senta scordare i rapimenti. Ecco le principali fonti di finanziamento del sedicente Stato islamico.

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Secondo fonti attendibili dell’intelligence americana, l’Isis guadagnerebbe più di 3 milioni di dollari al giorno. Se inizialmente sembra credibile il fatto che le maggiori entrate arrivassero soprattutto da donazioni dei ricchi emirati feudali del Golfo, ora si sa per certo che le fonti delle entrate sono ben altre. Anche perché i grandi donatori si sono presto ritirati.

Sul vasto territorio a cavallo tra Siria e Iraq, lo Stato islamico ha organizzato la riscossione delle tasse. Ma è soprattutto il pertrolio la fonte economica privilegiata. L’Isis controllerebbe una dozzina di pozzi petroliferi sui territori di Iraq e Siria e l’oro nero sarebbe venduto attraverso vecchie reti commerciali.

In Siria, per un certo periodo, rivendette l’energia elettrica allo Stato dopo aver sequestrato una centrale. Dalla sola area di Mosul, e in particolare dal controllo della più grande diga irachena, l’Isis starebbe ricavando 8 milioni di dollari al mese.

Ma un’altra fonte importante saebbero le multe e i saccheggi. Nel 2014 al momento della massima espansione dello Stato islamico, queste attività avrebbero fruttato fino a un milardo di dollari.

I rapimenti rappresentano la voce minore ma sempre nel 2014 avrebbero portato nelle casse dello’Isis fino a 40 milioni di dollari.

Uscite importanti

Va ricordato però come l’Isis abbia anche importanti uscite che altre organizzazioni terroristiche non hanno. Come un verso stato, l’Isis deve finanziare ad esempio la formazione e la sanità. La cura delle strade e soprattutto deve mantenere e pagare militari e combattenti.

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