L'ambasciatore russo in Svizzera ha dichiarato che Mosca non può accettare alcun vertice di pace sull'Ucraina ospitato dalla Svizzera dopo che quest'ultima ha aderito alle sanzioni dell'Unione Europea.
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tvsvizzera.it/fra con Reuters e Le Temps
In un’intervista al quotidiano svizzero francese Le TempsCollegamento esterno, Sergei Garmonin ha aggiunto che la Svizzera ha perso la sua reputazione di neutralità.
L’ambasciatore ha anche affermato che la mediazione svizzera tra Mosca e Kiev è “fuori questione”, dopo che la Russia ha classificato la Svizzera come Paese “ostile” nel marzo 2022. Garmonin ha aggiunto che la posizione della Russia non è cambiata perché “non vediamo alcun cambiamento positivo nella posizione delle autorità ufficiali svizzere”.
La Svizzera è tradizionalmente sede di colloqui ad alto livello tra potenze straniere. Il 15 giugno, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha suggerito che il Paese alpino potrebbe organizzare un vertice di pace globale per contribuire a porre fine alla guerra.
Ma Garmonin ha respinto l’idea, affermando che Mosca non avrebbe accettato. “La Svizzera ha purtroppo perso il suo status di Stato neutrale e non può più agire come mediatore o rappresentante di interessi”
Tra sanzioni e neutralità
La Svizzera è stata duramente criticata dalla Russia per aver adottato le sanzioni dell’Unione europea sull’invasione dell’Ucraina e per aver congelato beni russi per un valore di 7,5 miliardi di franchi svizzeri (8,36 miliardi di dollari).
Ma all’inizio di questa settimana il governo svizzero ha anche respinto una richiesta di Ruag di riesportazione di 96 carri armati Leopard 1 all’Ucraina, proprio citando la politica di neutralità della Svizzera.
Nel corso dell’intervista rilasciata a Le Temps, Garmonin ha anche affrontato le accuse rivolte agli hacker filorussi di aver organizzato attacchi contro obiettivi svizzeri. “Riteniamo che possa trattarsi di un’operazione diversiva e che non sarebbe saggio incolpare la Russia senza presentare prove concrete”, ha dichiarato.
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