La Russia rifiuta la mediazione elvetica nel conflitto con l’Ucraina
La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.
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Per Mosca, la Confederazione non può fare da mediatrice nella guerra contro l'Ucraina a causa delle sanzioni che ha introdotto contro la Russia.
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tvsvizzera.it/mrj con Keystone-ATS
La Russia rifiuta la Svizzera come mediatrice nella guerra in Ucraina. Il ministero degli Esteri di Mosca cita come motivo il coinvolgimento della Confederazione nelle sanzioni contro la Russia.
”La Svizzera, che si è unita alle sanzioni unilaterali e illegittime dell’Occidente contro la Russia, non è più uno Stato neutrale e non può svolgere alcun ruolo di mediazione nel contesto della crisi dell’Ucraina”, ha affermato la portavoce ministeriale Maria Zakharova, rispondendo sul sito del ministero degli Esteri russo alla proposta di mediazione del capo della diplomazia svizzera Ignazio Cassis.
Venerdì a New York, davanti al Consiglio di sicurezza dell’ONU, Cassis ha proposto un incontro “nello spirito delle Convenzioni di Ginevra”. La Confederazione, ha dichiarato il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) “è pronta in ogni momento a riunire tutti attorno a un tavolo e a lavorare per un migliore rispetto del diritto internazionale e, in ultima analisi, per la pace”.
La Svizzera non favorisce nessuna delle parti in guerra dal punto di vista militare, “ma la neutralità non significa indifferenza”, ha aggiunto il ticinese.
Manifestazioni a Zurigo e Ginevra per la pace
Intanto continuano le manifestazioni della popolazione elvetica contro il conflitto in corso: sabato diverse centinaia di persone hanno preso parte a Zurigo e a Ginevra a manifestazioni per la pace in Ucraina. Entrambe erano autorizzate e si sono svolte nella calma. Nella Svizzera tedesca si sono riunite 300 persone (500 secondo gli organizzatori) che, oltre a chiedere un cessate il fuoco, hanno rivendicato anche la fine delle sanzioni contro la Russia. Pur condannando l’invasione dell’Ucraina, gli organizzatori hanno lanciato appelli “contro il fascismo e il nazionalismo” e “contro un ulteriore avvicinamento della Svizzera alla NATO “, che è considerata una “alleanza di guerra imperialista”.
Sono 200 le persone che a Ginevra hanno partecipato a una marcia di solidarietà per l’Ucraina nel corso della quale hanno chiesto alla Confederazione e alle autorità ginevrine a prendere una posizione più dura contro Mosca e a sostenere Kiev. Con lo slogan “Fermate la guerra, sostenete l’Ucraina” hanno chiesto in particolare il congelamento dei beni degli oligarchi russi e un maggiore sostegno a rifugiate e rifugiati ucraini in Svizzera, soprattutto nella ricerca di un alloggio e di un lavoro.
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