Presa d'ostaggi sul Lago Maggiore (ma niente paura)
Carabinieri e Polizia cantonale ticinese hanno svolto negli scorsi giorni un'esercitazione congiunta sul Lago Maggiore, simulando una presa di ostaggi su un battello di linea che fa la spola tra Svizzera e Italia.
Nel corso dell'esercizio, comunica venerdì la Polizia cantonale ticinese, sono stati impiegati agenti dei reparti di intervento speciale dei due corpi. Era presente pure l'esercito svizzero, con militari delle Forze speciali e delle Forze aeree.
Lo scopo di questa operazione congiunta – si legge nella nota – "risiede nell’attivazione dell’articolo 19 dell’Accordo di collaborazione di Polizia e doganale tra Svizzera e Italia, entrato in vigore il 1° novembre 2016, che contempla il sostegno reciproco in situazioni di crisi o eventi straordinari".
Questo tipo di esercitazioni "è fondamentale al fine di migliorare le attività quotidiane di prevenzione, ma anche di repressione" in un territorio che si trova "sulle vie principali che attraversano l'Europa, con le relative problematiche legate alla criminalità transfrontaliera, ai flussi migratori nonché al terrorismo".
Nel giugno del 2022, la regione del Lago Maggiore era stata già teatro di un importante esercizio congiunto tra le Forze armate svizzere e l'Esercito italiano. In particolare, durante i cinque giorni dell'operazione Odescalchi era stata simulata una situazione di catastrofe a Maccagno, nei pressi di Luino.
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