Il presidente della Regione Liguria Toti agli arresti domiciliari
Secondo l’accusa, per anni in Liguria avrebbe agito un sistema di potere con scambio di favori tra politici e imprenditori.
Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è agli arresti domiciliari nell’ambito di una inchiesta della Direzione distrettuale antimafia (DDA) genovese e della Guardia di finanza. L’accusa è di corruzione.
La Guardia di Finanza, secondo quanto si apprende, ha effettuato una serie di perquisizioni e acquisizioni nell’appartamento genovese di Giovanni Toti, in piazza Piccapietra, alla presenza dello stesso governatore. Perquisizioni sono state effettuate anche negli uffici della Regione Liguria. Toti si è quindi recato nella caserma della Guardia di Finanza in Lungomare Canepa, a Genova, assieme al suo avvocato.
Il servizio del TG della RSI:
Sono state applicate misure nei confronti di altre otto persone tra cui Paolo Emilio Signorini, già presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e oggi amministratore delegato di Iren – multiutility attiva nei settori energia, teleriscaldamento, servizi idrici, ambientali e tecnologici -, in carcere con l’accusa di corruzione.
Ai domiciliari anche Aldo Spinelli, imprenditore nel settore logistico ed immobiliare, accusato di corruzione nei confronti di Paolo Emilio Signorini e del presidente Toti. Per Roberto Spinelli, imprenditore nel settore logistico ed immobiliare, anche lui accusato di corruzione nei confronti del governatore della Liguria, il giudice per le indagini preliminari (gip) ha disposto la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale.
Misure interdittive anche per gli imprenditori Mauro Vianello, del Porto di Genova, accusato di corruzione nei confronti di Paolo Emilio Signorini e per Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga, accusato di corruzione nei confronti del presidente della Regione Liguria.
Agli arresti domiciliari è finito anche Matteo Cozzani, capo di gabinetto di Toti, accusato di “corruzione elettorale” aggravata dall’agevolazione mafiosa, in particolare al clan Cammarata del Mandamento di Riesi.
Stessa accusa per Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa, rappresentanti della comunità riesina di Genova, per i quali è stato disposto l’obbligo di dimora nel Comune di Boltiere, e per Venanzio Maurici, per i quali il gip ha disposto l’obbligo di firma.
Nei confronti di Paolo Emilio Signorini, Aldo Spinelli e Roberto Spinelli, il gip ha inoltre disposto il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni per un importo complessivo di oltre 570 mila euro, ritenuti profitto dei reati di corruzione contestati.
È indagato anche l’editore di Primocanale Maurizio Rossi, che sarebbe accusato di finanziamento illecito sotto forma di campagna politica andata in onda sull’emittente televisiva.
I “favori” che Toti avrebbe promesso
Al presidente della Regione Liguria si contesta di avere accettato da Aldo Spinelli e Roberto Spinelli le promesse di vari finanziamenti e ricevuto complessivamente 74’100 euro a fronte di più impegni: quelli di “trovare una soluzione” per la trasformazione della spiaggia di Punta Dell’Olmo da “libera” a “privata”; agevolare l’iter di una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell’Olmo di interesse di Aldo Spinelli e Roberto Spinelli e pendente presso gli uffici regionali; velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent’anni della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova S.r.l. (controllata al 55% dalla Spinelli) pendente innanzi al Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, approvata il 2.12.2021; assegnare a Spinelli gli spazi portuali ex Carbonile ITAR e Carbonile Levante (assegnazione avvenuta rispettivamente in data 7.6.22 e in data 19.12.22); assegnare a Spinelli un’area demaniale in uso al concessionario Società Autostrade (ASPI), 3; agevolare l’imprenditore nella pratica del “tombamento” di Calata Concenter (approvata dal Comitato di Gestione in data 29.7.2022).
Inoltre Toti e il suo capo di gabinetto Matteo Cozzani, sono accusati dalla Direzione distrettuale antimafia (DDA) di Genova di aver accettato la promessa di Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga, di un finanziamento illecito rappresentato dal pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari sul pannello esposto sulla Terrazza Colombo per la campagna elettorale comunale del giugno 2022 a fronte dell’impegno di sbloccare due pratiche di Esselunga pendenti in Regione relative all’apertura di due punti vendita rispettivamente a Sestri Ponente e Savona.
Oltre all’ordinanza della procura di Genova relativa ad un’indagine per corruzione elettorale in cui è coinvolto Toti, c’è un’altra inchiesta in corso alla Spezia che ha portato, secondo quanto si apprende, ad una serie di misure cautelari. Gli indagati, in qualche modo collegati all’inchiesta madre nel capoluogo ligure, sarebbero una decina.
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