Abbassare il riscaldamento per risparmiare energia
Il prossimo inverno potrebbe risultare difficile a causa delle penurie di gas ed elettricità annunciate già diverse volte. Per far fronte alla crisi, c’è chi riflette alla possibilità di ridurre di un paio di gradi la temperatura negli edifici.
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tvsvizzera.it/mrj
Per cercare di fronteggiare le penurie di gas ed elettricità che caratterizzeranno il prossimo inverno, si cercano soluzioni sia per le grandi aziende che per i privati cittadini. Una di queste è stata proposta da una cooperativa abitativa di Lucerna, il cui riscaldamento sarà abbassato di un paio di gradi a partire da autunno con l’obiettivo di risparmiare energia. Le temperature in casa saranno di 21-22 gradi, spiega il presidente della cooperativa: “Non ci sarà più lo stesso comfort di prima, quando a 24 gradi si poteva andare in giro in casa in calzoncini e maglietta”. Non tutti gli inquilini, però, sono entusiasti all’idea, soprattutto i più freddolosi. Si adatteranno, però, poiché dicono di comprendere le motivazioni della decisione.
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Quello del riscaldamento è un tema discusso attualmente anche all’interno dell’Associazione svizzera per l’economia immobiliare: “Tutti i nostri membri ci pensano. Per questo abbiamo già elaborato un pacchetto di raccomandazioni, fra le quali appunto l’abbassamento delle temperature. Siamo sicuri che molti seguiranno l’indicazione, perché è nell’interesse di tutti risparmiare denaro: inquilini, proprietari, amministratori”, ha detto il direttore Marcel Hug ai microfoni della Radiotelevisione svizzera.
L’argomento economico, però, non basterà per convincere ad abbassare i riscaldamenti, secondo la consigliera nazionale socialista Gabriela Suter, secondo la quale in caso di necessità si potrebbe introdurre un limite massimo per la temperatura: “Noi proponiamo di abbassare la temperatura in soggiorno a 20 gradi, nella camera da letto a 18. Riscaldare un grado in meno significa ridurre il consumo energetico del 6 percento. È importante gestire in modo parsimonioso le riserve di gas e di acqua per superare l’inverno.”
Sull’altro piatto della bilancia politica del Paese, però, il democentrista Christian Imark non è d’accordo: “Mettere sotto tutela la popolazione con nuove norme non va. Servirebbero dei poliziotti per controllare qual è la temperatura in casa, come si fa ad applicarlo? E poi sarebbe estremamente impopolare.”
Il dibattito è acceso e, a qualche settimana dall’abbassamento delle temperature, lo sarà sempre di più.
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