L'Associazione traffico e ambiente (ATA) scende in campo contro il potenziamento della rete autostradale e a favore delle zone a 30 km/h e degli investimenti ferroviari.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
L’organizzazione ambientalista si mobilita contro i progetti di ampliamento delle autostrade che a suo dire incentivano ulteriormente l’inquinante traffico motorizzato individuale a discapito dei trasporti pubblici.
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Crediti “esagerati” per le autostrade
Nel mirino dell’Associazione traffico e ambiente c’è in particolare il credito di 4,4 miliardi di franchi stanziato dalle Camere federali per aumentare le corsie in sei tratti della rete autostradale elvetica – in particolare l’A1 tra Wankdorf e Schönbühl, e sull’arco lemanico, nei cantoni Vaud e Ginevra, tra Le Vengeron e Nyon – contro cui è stato lanciato il referendum che si terrà con ogni probabilità in novembre.
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Troppi miliardi per le autostrade, lanciato un referendum
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Diverse organizzazioni ambientaliste contestano i piani di ampliamento delle autostrade approvati un mese fa dal Parlamento svizzero.
“Le capacità supplementari (sulle strade, ndr) che vengono create – ha rilevato oggi in conferenza stampa a Berna il presidente dell’ATA Ruedi Blumer – generano immediatamente un aumento del traffico e, di conseguenza, anche più rumore, più CO2, più gas di scarico, una maggior usura degli pneumatici, più incidenti, una maggior cementificazione e infine aumentano l’impermeabilizzazione del suolo”.
No a restrizioni alle zone a 30 km/h
L’ATA scende in campo anche contro le iniziative, come quelle passate recentemente alla Camera bassa, tese a porre restrizioni alle zone a 30 km/h.
In particolare l’associazione è contraria a ridurre le competenze degli enti locali in materia di velocità massime consentite e a vietare, come prescrive espressamente una mozione del gruppo liberale radicale (PLR) che è stata approvata dal Consiglio nazionale, i 30 km/h nelle strade principali di transito nei centri urbani.
Non da ultimo, ha osservato aggiunto il vicepresidente dell’ATA Bruno Storni, vanno riequilibrati i finanziamenti della Confederazione, che nei prossimi decenni intende investire oltre 35 miliardi di franchi nelle strade mentre saranno destinati solo 22 miliardi al potenziamento della ferrovia.
Connessioni alla rete europea
La Svizzera, evidenzia il parlamentare locarnese, investe maggiormente proprio nei mezzi di trasporto più dannosi per l’ambiente e in minor misura in quelli più efficienti ed ecologici.
A tal proposito l’Associazione traffico e ambiente ritiene prioritaria la connessione della Svizzera al trasporto ferroviario internazionale. Con buoni collegamenti alle direttrici europee, sostiene bruno Storni, la ferrovia è ben più di una semplice alternativa all’aereo.
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