La Confederazione paga i debiti delle Ferrovie federali
I debiti contratti dalle Ferrovie federali svizzere durante la pandemia saranno azzerati da un contributo unico della Confederazione.
Per ridurne l’indebitamento e agevolarne le attività di investimento, la Confederazione verserà alle Ferrovie federali svizzere (FFS) un contributo unico di 1,15 miliardi di franchi. Lo prevede la revisione della Legge federale sulle Ferrovie federali svizzere (LFFS) approvata martedì mattina dal Consiglio nazionale con 126 voti contro 65.
Tale somma, ha spiegato il socialista ticinese Bruno Storni corrisponde alle perdite registrate durante la pandemia. Il versamento, ha aggiunto il ticinese, si giustifica col fatto che durante il lockdown la Confederazione ha favorito il telelavoro ma chiesto alle FFS di mantenere il servizio.
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Con 125 voti contro 65 il Consiglio Nazionale non ha invece voluto sottoporre i futuri debiti accordati alle FFS al freno all’indebitamento come chiesto dal Governo. La misura avrebbe come conseguenza di complicare l’ottenimento da parte delle Ferrovie federali di prestiti rimborsabili o di caricare il budget della Confederazione a scapito di altre uscite, in particolare quelle debolmente vincolate, ha sostenuto il liberale vodese Olivier Feller. A suo dire, un prestito rimborsabile non va trattato come se fosse una spesa.
Infine, in futuro la quota di due terzi dei proventi della tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP) spettante alle Confederazione dovrebbe confluire interamente nel Fondo per l’infrastruttura ferroviaria (FIF) fino a quando le sue riserve non ammonteranno almeno a 300 milioni di franchi.
Il dossier passa ora al Consiglio degli Stati.
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