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Le ferrovie federali difendono l’aumento dei prezzi

Due treni fermi alla stazione di Zurigo.
Gli svizzeri restano i campioni del mondo nell'utilizzo del treno. Keystone / Michael Buholzer

Visto il lievitare dei costi, non c'è altra scelta. Così il direttore delle FFS Vincent Ducrot ha difeso il previsto aumento dei prezzi dei biglietti dei trasporti pubblici a partire da dicembre.

Secondo il direttore, le tariffe dei biglietti vengono solo al quarto posto fra i criteri considerati usati dai passeggeri per scegliere il treno. Per loro conta di più la velocità di viaggio, la frequentazione e la frequenza, ha precisato Ducrot, citando sondaggi e si è detto anche convinto che un numero maggiore di persone non passerà all’auto solo perché i biglietti diventano più cari.

Il Ceo delle FFS ha poi giustificato l’aumento di prezzo maggiore per la seconda classe rispetto alla prima con una nuova offerta. Tra l’abbonamento generale e quello a metà prezzo, verrà introdotto un abbonamento a credito. A suo avviso, coloro che si trovano in una posizione intermedia saranno più propensi a passare a questo prodotto.

A inizio di aprile, Alliance Swisspass Collegamento esternoha annunciato che le tariffe dei trasporti pubblici sarebbero aumentate in media del 4,3% il prossimo dicembre. I prezzi della prima classe aumenteranno dell’1,9%, quelli della seconda del 4,8%.

+ Le ferrovie federali svizzere ancora in rosso.

Ducrot vede la necessità di migliorare il traffico ferroviario delle FFS, soprattutto per quanto riguarda la velocità di percorrenza, la flessibilizzazione delle composizioni dei treni e il collegamento dei servizi ferroviari con l’Europa. Per quanto riguarda il trasporto merci, occorre fare passi avanti nell’intera logistica, in particolare la combinazione di strada e ferrovia.

Occorre inoltre a suo avviso densificare ed espandere la rete. “La mobilità in Svizzera è in continua crescita. Non abbiamo altra scelta che seguire questa tendenza”, ha dichiarato Ducrot, per il quale la costruzione di nuove linee non è un tabù. Diversi progetti sono allo studio. Alla fine toccherà al Parlamento decidere.

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