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La galleria ferroviaria del San Gottardo riapre nel settembre 2024

Quello che rimane dei vagoni deragliati lo scorso 10 agosto nella galleria ferroviaria di base del San Gottardo.
Quello che rimane dei vagoni deragliati lo scorso 10 agosto nella galleria ferroviaria di base del San Gottardo. ' Keystone / Urs Flueeler

Riaprirà completamente solo nel settembre 2024 la galleria ferroviaria di base del San Gottardo. Lo hanno annunciato giovedì le Ferrovie federali svizzere (FFS). Il tunnel ha subito un danno rilevante il 10 agosto scorso, quando un treno merci è deragliato. Si complicano i collegamenti nord-sud per il traffico merci. Tempi di percorrenza allungati per il traffico passeggeri.

Costa decisamente caro – in tempo e soldi – il deragliamento del treno merci. I danni subiti dalla galleria, inaugurata nel giugno 2016, sono molto più gravi di quanto inizialmente ipotizzato. Come comunicano le FFS, dovranno essere completamente sostituiti ben sette chilometri di binario. Per questo motivo i lavori di riparazione stanno richiedendo più tempo del previsto.

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In un primo momento si diceva che la galleria sarebbe stata agibile in pochi giorni, poi in poche settimane. Infine, i tempi si sono ulteriormente dilazionati. Fino alla comunicazione di giovedì: l’apertura completa è prevista per settembre 2024, ovvero tra quasi un anno.

Giovedì 10 agosto un treno merci è deragliato nella galleria di base del San Gottardo. L’incidente si è verificato poco dopo le 12.45. Ad uscire dai binari sono stati alcuni vagoni di un convoglio diretto verso nord. I vagoni contenevano merce pericolosa, che non è fuoriuscita e non ha causato alcun pericolo. Il macchinista del convoglio ha potuto essere tratto in salvo. Alle origini del deragliamento potrebbe esserci la rottura della ruota di un vagone.

Va sottolineato come solo dopo le operazioni di sgombero del treno merci deragliato, avvenute nel corso del mese di ottobre, le FFS hanno potuto accertare in modo attendibile i danni causati dall’incidente. Sulla base delle attuali informazioni, per ripristinare la linea ci vorranno parecchi mesi e si ipotizza un danno economico, comprensivo dei mancati introiti, di circa 100-130 milioni di franchi svizzeri (le FFS – comunicano – sono assicurate per simili eventi).

Due canne

La galleria ferrovia di base del San Gottardo è composta da due canne separate, il che ha reso possibile la ripresa del trasporto di merci attraverso la canna est non danneggiata già dopo breve tempo. In ogni caso anche il transito lungo la galleria est avviene a una velocità di 80 km/h, invece dei 200 km/h consentiti.

Le FFS stanno esaminando diverse possibilità per accelerare i lavori di costruzione e ridurre l’attesa per il ripristino della piena operatività della galleria. A partire dal cambiamento d’orario (previsto il 10 dicembre prossimo), le FFS intendono far circolare nei fine settimana un numero significativamente maggiore di treni viaggiatori e, allo stesso tempo, aumentarne la velocità di percorrenza rispetto ad oggi.

In sintesi, dal lunedì al giovedì la canna est della galleria sarà a disposizione del traffico merci, mentre dal venerdì sera alla domenica sera si prevede che la galleria sarà attraversata sia da treni merci che da treni viaggiatori. Solo a fine novembre le Ferrovie federali svizzere saranno in grado di fornire le informazioni relative ai diversi collegamenti, che saranno consultabili anche online.

Fino allora, durante il fine settimana circolerà un solo treno il venerdì in direzione sud e uno la domenica nella direzione inversa.

Nel frattempo, tutti gli altri treni passeggeri a lunga percorrenza sono deviati lungo la vecchia linea panoramica di montagna, con ritardi di circa un’ora. Ci sono anche soppressioni di treni, visto che i mezzi a due piani non possono circolare sulla vecchia tratta. Inoltre, i viaggiatori in direzione dell’Italia devono cambiare treno al valico doganale di Chiasso. Per loro il viaggio si allunga così di un’ulteriore ora. Per percorrere la tratta Zurigo-Milano si devono calcolare due ore in più del normale.

Lavori in corso

I danni all’interno della galleria – inaugurata nel giugno 2016 – sono diventati visibili nella loro interezza solo in un secondo tempo e i lavori di rispristino sono più complicati di quanto inizialmente ipotizzato. Secondo le FFS bisognerà rinnovare completamente sette chilometri di binario, perché limitarsi a riparare i numerosi punti danneggiati equivarrebbe a un lavoro di rattoppo. Occorre pertanto sostituire su questa tratta le rotaie nonché oltre 20’000 traversine monoblocco e lo strato di calcestruzzo in cui sono posate. Inoltre, devono essere sostituiti il portone di cambio binario danneggiato, due scambi ad alta velocità nonché molte altre parti dell’impianto rilevanti per la sicurezza e l’esercizio.

Disagi per il canton Ticino

Ora che si conosconco la reale entità del danno e i tempi per il ripristino della galleria, la situazione complica di parecchio le connessioni del canton Ticino con il resto della Svizzera. Al di là dei tempi di percorrenza allungata dei treni, c’è sempre lo spettro di singoli incidenti o danni. Come non ricordare la crepa apertasi nella soletta lo scorso 10 settembre nella vicina galleria autostradale del San Gottardo, che ha isolato temporaneamente il Ticino, con inevitabili ripercussioni negative in termini economici per il cantone sudalpino. Inoltre, va ricordato, d’inverno chiude anche il passo del San Gottardo.

Altri sviluppi

Ad essere toccati anche i collegamenti nord-sud tra Italia e Europa centrale. Il passaggio delle Alpi – soprattutto per le merci – diventa problematico soprattutto oggi che la galleria stradale del Monte Bianco è chiusa fino a metà dicembre per lavori di manutenzione e quella ferroviaria del Fréjus, tra Torino e Chambéry, sarà ripristinata solo nell’estate 2024 dopo essere stata chiusa al traffico lo scorso 27 agosto 2023 per una frana in territorio francese, a pochi chilometri dal confine italiano. Da ultimo va segnalata la chiusura nottura, fino al 22 marzo 2024, del Gran San Bernardo (dalle 22 alle 6) ai mezzi di altezza superiore a 3 metri.

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