La direttrice di H+, l'organizzazione mantello degli ospedali svizzeri, accarezza l'idea di una cassa malattia unica. Secondo Anne-Geneviève Bütikofer la pressione sugli ospedali è così grande che una rivoluzione sembra inevitabile".
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tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS
Un’assicurazione sanitaria unica potrebbe non essere la soluzione giusta, “ma vale la pena prenderla in considerazione”, ha affermato Bütikofer in un’intervista pubblicata dal domenicale SonntagsBlick.
“Se ogni anno 2,5 milioni di persone cambiano cassa malati, con un costo che va dagli 800 ai 1’000 franchi a cambio, abbiamo già trovato un potenziale risparmio di diversi miliardi. Ecco perché è legittimo pensare a un unico assicuratore sanitario”.
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In una presa di posizione, H+ precisa tuttavia di non chiedere la cassa malattia unica, ma una discussione sul finanziamento del sistema sanitario. “Nel quadro di queste riflessioni – afferma – dovrebbero venire esaminate senza paraocchi tutte le opzioni”.
Nonostante l’elevato costo dell’assistenza sanitaria per la popolazione, “chiediamo un aumento del 5% di tutte le tariffe ospedaliere”, ha aggiunto. “L’aumento dell’inflazione deve essere finalmente preso in considerazione”.
Finanziamento dell’assistenza sanitaria
Secondo Bütikofer, questi aumenti non dovrebbero riflettersi sui premi delle assicurazioni sanitarie. “Mi chiedo se, nel sistema, stiamo finanziando le cose giuste con le giuste fonti di finanziamento”.
La discussione sul contenimento dei costi nel settore sanitario è “solo un cerotto”, afferma Bütikofer. La direttrice di H+ auspica una discussione più ampia sul finanziamento dell’assistenza sanitaria. “Oggi tutti i servizi ospedalieri sono finanziati dall’assicurazione sanitaria obbligatoria”, aggiunge, sottolineando che non esistono fonti aggiuntive di remunerazione per le nuove spese.
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