I controlli puntuali delle fatture emesse da medici, ospedali e altri prestatori di servizi rimborsati dalle assicurazioni malattia fanno risparmiare miliardi. Anche il paziente può esere d'aiuto. D'altra parte ogni anno in Svizzera le assicurazioni rimborsano costi per oltre 40 miliardi di franchi.
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Tempi Moderni, RSI
In Svizzera l’assicurazione malattia obbligatoria – per ogni cittadino domiciliato – rimborsa annualmente costi per 40 miliardi di franchi. Una cifra ripartita su 130 milioni di fatture che vengono controllate dalle casse malati. Controlli che portano a correzioni per 3.5 miliardi di franchi. Si correggono errori come tariffe sbagliate, doppie fatturazioni e prestazioni non coperte dall’assicurazione obbligatoria. Non mancano poi i furbetti o addirittura le truffe.
Per vedere come funziona il sistema nel concreto la cassa malati CSS ha aperto le porte della sua sede centrale a Lucerna alle telecamere di Tempi ModerniCollegamento esterno. CSS che l’anno scorso da ospedali, medici e così via ha ricevuto quasi 24 milioni di fatture, di cui oltre 5 milioni in formato cartaceo.
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Conteggi che per l’80 percento vengono approvati in automatico dal sistema grazie a investimenti nell’intelligenza artificiale e in programmi informatici dedicati, come spiega Susanna Righetti, capo settore verifica prestazioni in Ticino. Rimane comunque un quinto delle fatture che va esaminato dagli esperti della CSS, anche magari per una singola prestazione su cui puntano il dito i sistemi informatici.
Attenzione però, è importante che anche gli assicurati facciano attenzione a quanto viene fatturato. Sono infatti gli unici che possono per esempio stabilire se un certo medicamento è veramente stato prescritto o se una visita ha effettivamente avuto luogo. Un controllo ora possibile per tutti, da quando è diventato obbligatorio inviare una copia della fattura ai pazienti. Per esempio, si sono così scoperte doppie fatturazioni di test covid, a carico sia del paziente che della cassa malati.
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