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Parchi solari in montagna? Sì, ma con un indennizzo

pannelli solari su un campo
Il fotovoltaico fa sempre più gola. © Keystone / Gaetan Bally

I Comuni montani stanno valutando l'idea di chiedere degli indennizzi qualora parti del loro territorio venissero usate per costruire parchi solari.

L’idea di creare parchi solari in montagna per scongiurare i problemi di approvvigionamento elettrico si fa sempre più strada in Svizzera e ora nei comuni di montagna c’è chi vuole chiedere indennizzi, un po’ come avviene con i canoni d’acqua per lo sfruttamento idroelettrico. Una richiesta che, però, secondo le aziende elettriche, rischia di rendere meno interessante la costruzione di questi impianti.

+ Il solare in Svizzera ha un futuro radioso

È per esempio il caso di Surses, nel canton Grigioni: la montagna che si trova sopra al comune fa gola all’azienda elettrica zurighese che vorrebbe costruire un parco solare in quest’area baciata dal sole sin dalle prime ore del mattino.

Secondo Not Carl, ex presidente dell’Associazione dei Comuni concessionari, che nei Grigioni ha lottato per i comuni dove sorgono impianti idroelettrici, anche il sole ha un valore: “I comuni di montagna sono stati abbindolati in questa offensiva solare. Le aziende elettriche hanno visto invece un’opportunità. Si sono unite e hanno fatto delle offerte molto basse ai Comuni. Molto più basse rispetto a quelle dei canoni d’acqua e quindi non capisco come mai le abbiano accettate, facendosi gabbare”, ha affermato ai microfoni della Radiotelevisione della Svizzera italiana RSI.

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Secondo Carl, i Comuni dovrebbero chiedere un indennizzo per lo sfruttamento non solo del terreno, ma anche del sole, come già si fa con le risorse idriche: “Per i canoni d’acqua si pagano 1,2 centesimi al kilowattora. Con l’offensiva solare l’elettricità in inverno è diventata così preziosa che – per gli impianti fotovoltaici – non si può certo chiedere meno”.

I canoni d’acqua vennero introdotti come risarcimento per la costruzione di dighe e l’uso delle acque. Oggi Comuni e Cantoni incassano in questo modo 500 milioni di franchi all’anno.

Le aziende elettriche dal canto loro non si dicono contrarie, in linea di principio, ma “i canoni solari rischiano di pesare sulla concorrenzialità degli impianti, un po’ come già succede con l’acqua”, ha dichiarato Roberto Pronini, vicepresidente dell’Associazione aziende elettriche.

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