In un comune svizzero su due, i privati che hanno un impianto solare sul tetto non hanno nessun vantaggio economico, ma rischiano, anzi, di andare in perdita. Secondo uno studio, le differenze esistenti fra cantoni e comuni rallentano l'espansione del solare.
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tvsvizzera.it/mrj con Keystone-ATS
Uno studio commissionato dall’Ufficio federale dell’energia (UFE) realizzato nell’ambito del progetto “Sweet Edge” ha rivelato che nel 50% dei comuni elvetici i privati che hanno un impianto fotovoltaico sul tetto non hanno nessun vantaggio economico, rischaindo, al contrario, di subire delle perdite.
Per raggiungere i suoi obiettivi climatici, la Svizzera dovrebbe aumentare in modo massiccio la produzione di elettricità da energia solare. “Per farlo, dobbiamo sfruttare il potenziale dei tetti”, ha detto a Keystone-ATS Tobias Schmidt, del Politecnico federale (ETH) di Zurigo, responsabile dello studio presentato giovedì a Berna. Il problema è però rappresentato dalle condizioni quadro spesso precarie e troppo diverse da un comune all’altro.
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Se, per esempio nei comuni di Emmetten o Ennetbürgen, entrambi nel canton Nidvaldo, il proprietario di un impianto solare da 12kW può ottenere, alle tariffe attuali, un profitto di quasi 18’000 franchi sull’arco di 30 anni, a Kappel am Albis (canton Zurigo) lo stesso impianto è destinato a causare una perdita di oltre 6’000 franchi.
Poca promozione del solare
Nel complesso, ci sono solo pochi esempi di misure veramente ambiziose per promuovere l’energia fotovoltaica nei cantoni e nei comuni, scrivono autrici e autori dello studio in una nota. Sono pochi i cantoni che utilizzano il loro margine di manovra politico per offrire alle famiglie e agli investitori maggiori incentivi finanziari per gli impianti solari.
Secondo l’analisi, questi risultati sono influenzati da vari fattori, come le diverse politiche dei cantoni e dei comuni in materia di regolamenti edilizi, sovvenzioni e trattamento fiscale degli impianti fotovoltaici. “L’influenza maggiore è, però, data dalla combinazione dei prezzi dell’elettricità e dei ricavi ottenuti per l’immissione di energia solare nella rete”, spiega Schmidt. Nella Confederazione, le 630 aziende fornitrici di energia elettrica offrono tariffe per l’immissione di corrente nelle loro reti che variano da 5 a 22 centesimi per chilowattora (kWh). I prezzi dell’elettricità variano invece da 10 a 32 centesimi per KWh.
Più si consuma meno costa
Visto che il prezzo di acquisto dell’elettricità è spesso più alto della tariffa di immissione, un impianto solare è generalmente più conveniente per le case con una pompa di calore – e quindi con un maggior consumo di elettricità – rispetto alle case con riscaldamento a gas. Anche le dimensioni della casa giocano un ruolo importante. “Nei condomini con tetti più grandi, un impianto solare è quasi sempre conveniente”, ha detto Schmidt.
A causa del ruolo dei gestori di rete, spesso bastano pochi chilometri all’interno di un cantone per fare la differenza, viene sottolineato nello studio. Secondo Schmidt, quello che si osserva è un “vero e proprio mosaico di misure. “Le marcate strutture federaliste fanno sì che la maggioranza dei cantoni non promuova abbastanza attivamente l’espansione del fotovoltaico. Sarebbe invece necessaria un’armonizzazione attraverso standard vincolanti e più ambiziosi”, dichiara la coautrice Isabelle Stadelmann, dell’Università di Berna, citata nella nota. Ciò richiederebbe in particolare un allineamento delle tariffe di immissione praticate dai gestori di rete. Gli autori dello studio suggeriscono inoltre di esentare gli impianti solari dalle tasse in tutti i cantoni.
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