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Pannelli solari su tutti i nuovi edifici in Svizzera

Pannelli installati su un edificio esistente.
Pannelli installati su un edificio esistente nel Canton Friburgo. © Keystone / Jean-christophe Bott

Passo avanti in Parlamento: per favorire la transizione energetica tutti i nuovi edifici nella Confederazione dovranno essere dotati di pannelli solari per la produzione di elettricità.

Un obbligo analogo vigerà per gli edifici esistenti non residenziali che hanno una superficie di almeno 300 metri quadri. Lo ha deciso la commissione dell’energia della Camera bassa (Consiglio nazionale) secondo la quale occorrerà uniformarsi a questa prescrizione che riguarda l’intero parco immobiliare elvetico entro il 2032.

La decisione, presa durante il dibattito sulla Legge federale per un approvvigionamento in elettricità sicuro con le energie rinnovabili, va ad aggiungersi ad altre misure contenute nel pacchetto che hanno lo scopo di contribuire in modo determinante al raggiungimento degli obiettivi previsti dagli accordi internazionali sul clima sottoscritti da Berna.

Misure anche per i parcheggi e le ristrutturazioni

In particolare l’adozione generalizzata di sistemi energetici che utilizzano la fonte solare verrà estesa anche ai progetti di ristrutturazione degli edifici per i quali si rende necessario l’ammodernamento. Ma non è tutto: i parlamentari hanno anche stabilito che entro il 2035 i parcheggi con superficie superiore ai 250 metri quadri dovranno essere dotati di tetti con impianti solari e, sempre entro il medesimo arco temporale, le case di vacanza dovranno disporre di sistemi intelligenti di controllo del riscaldamento.  

Durante il dibattito la minoranza ha chiesto ulteriori e più severi provvedimenti a carico dei proprietari, quali l’obbligo di sostituire le stufe a resistenza elettrica e sistemi di gestione efficiente dal profilo energetico dei grandi immobili. Proposte che a questo livello della discussione parlamentare non sono state accolte. Ma il dibattito resta aperto e l’iter legislativo può ancora riservate sorprese.

Più in generale la commissione spinge decisamente in direzione dello sviluppo rapido delle energie rinnovabili. A questo scopo i grandi impianti idroelettrici, fotovoltaici ed eolici saranno considerati di interesse nazionale e la loro costruzione è destinata a prevalere, almeno parzialmente, sui vincoli paesaggistici e naturali. In quest’ottica spetterà ai cantoni definire le zone che si prestano all’installazione delle infrastrutture per la produzione di energia pulita.

Nazionale più cauto

L’orientamento della Camera del popolo è però più prudente rispetto a quello dell’altro ramo del Parlamento. In questo senso i commissari del Nazionale sono contrari, con alcune eccezioni puntuali, a consentire la costruzione di impianti nei biotopi d’importanza nazionale e nelle riserve di animali selvatici e di uccelli migratori.

Con i consiglieri agli Stati i commissari del Nazionale condividono l’esigenza di aumentare di 6 TWh la produzione da fonti rinnovabili, allo scopo di garantire la sicurezza dell’approvvigionamento nel periodo invernale entro il 2040. Un obiettivo realizzabile attraverso i 15 progetti dichiarati recentemente prioritari nella tavola rotonda sul tema organizzata a livello federale.

Del testo normativo si occuperà poi il plenum della Camera del popolo nel corso della sessione di primavera. Ma in ogni caso andranno risolte le divergenze che si profilano con il testo uscito dal Consiglio degli Stati.

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