Mancanza di manodopera, l’immigrazione non risolve il problema
La Svizzera è un mercato attraente ma gli stranieri non basteranno per occupare i futuri posti vacanti.
Keystone / Stephanie Lecocq
Nuovo allarme dal mondo economico elvetico: in Svizzera a molte aziende manca personale qualificato e in quasi tutti i settori si cerca forza lavoro. Il problema esiste da anni, ma potrebbe acuirsi, secondo Economiesuisse e Unione svizzera degli imprenditori, che cercano soluzioni.
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Le preoccupazioni sono dovute in particolare all’evoluzione demografica: nei prossimi anni i cosiddetti “Babyboomer” andranno in pensione e i giovani ad affacciarsi sul mercato del lavoro saranno troppo pochi, ha detto lunedì ai media il presidente di Economiesuisse Christoph Mäder.
Anche senza tenere in considerazione l’aumento dei posti di lavoro disponibili, calcolando l’accumulo fino al 2040 potrebbero mancare 431’000 persone, ovvero “circa l’8% dell’attuale forza lavoro”, ha proseguito Mäder.
Immigrazione non risolve il problema
In parte si può naturalmente ricorrere all’immigrazione, poiché la Svizzera è un mercato attraente. Questa strategia non risolve però il problema. Bisogna migliorare la produttività economica e per tale scopo servono condizioni quadro migliori, secondo le due organizzazioni. Fra le altre cose servono ad esempio più mezzi per ricerca e innovazione, così come meno regolamenti e disposizioni.
Inoltre, bisogna riuscire a sfruttare ancora di più il potenziale del mercato interno, ad esempio migliorando la compatibilità fra lavoro e famiglia. La Confederazione dovrebbe poi frenare la crescita di posti di lavoro nell’Amministrazione federale, nei Cantoni e nelle aziende vicine allo Stato. Si tratta infatti di impieghi che finiscono col mancare all’economia privata.
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