Il settore chimico-farmaceutico rappresenta più del 50% delle esportazioni svizzere nel mondo.
Keystone / Martin Ruetschi
Il settore chimico-farmaceutico e quello delle macchine ed elettronica trainano le esportazioni elvetiche che in questo primo trimestre dell’anno sono tornate a crescere dopo una lieve flessione negli ultimi messi dello scorso anno.
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Nei primi tre mesi dell’anno la Confederazione ha esportato merci per un valore di 67.8 miliardi di franchi, mancando di poco il record assoluto di 68 miliardi del terzo trimestre del 2022. Si tratta comunque di un aumento del 3,9% rispetto ai 90 giorni precedenti.
La bilancia commerciale elvetica chiude positiva con un’eccedenza di 8,3 miliardi di franchi, non un record, considerato che anche le importazioni sono aumentate dell’1.1% fissandosi a 59,5 miliardi.
Come sempre, è il settore chimico-farmaceutico a trainare le esportazioni svizzere. Anche in questo primo trimestre, la metà del valore delle merci vendute all’estero (34,6 miliardi, +4,5%) è ad appannaggio di questo settore. Seguono le macchine e l’elettronica (8,5 miliardi, +2%), l’orologeria (6,6 miliardi, +5,3%), che segna un picco storico e gli strumenti di precisione (4,5 miliardi, +1,9%).
Dove vanno i prodotti elvetici?
Il continente più importante per il ‘Made in Switzerland’ rimane l’Europa (+6,5% a 39,0 miliardi), dominato dalla Germania (+0,5% a 11,1 miliardi), dall’Italia (+0.8% a 5,1 miliardi) e dalla Francia (-1,1% a 3,9 miliardi). Salgono anche l’Asia (+2,9% a 14,7 miliardi), con la Cina meno dinamica (+0,1 a 3,7 miliardi) ma con Hong Kong che fa segnare un +39,7% a 1,5 miliardi di franchi. Le esportazioni sono aumentate anche in Nordamerica (+5,4% a 14,2 miliardi), in cui la fanno da padrone gli Usa (+5,7% a 13,1 miliardi), che sono diventati da qualche tempo il paese numero uno per le esportazioni svizzere.
Anche sul fronte delle importazioni il settore più importante è sempre quello chimico-farmaceutico (+5,8% a 17,2 miliardi), seguito da macchine ed elettronica (+0,6% a 9,2 miliardi), veicoli (+7,2% a 5,4 miliardi), prodotti energetici (-11,5% a 4,6 miliardi), metalli (-3,7% a 4,4 miliardi) e derrate alimentari (+0,7% a 3,3 miliardi).
Commercio estero con la Russia
Le importazioni dalla Russia ammontavano a 769 milioni di franchi svizzeri. Di questo totale, 565 milioni di franchi svizzeri derivano dall’importazione di oro di origine russa attraverso il Regno Unito. Questi arrivi di oro, segnalano le autorità doganali, soddisfacevano le condizioni applicabili al momento dell’importazione.
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