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Le Ferrovie si difendono dall’accusa di voler spiare i viaggiatori

stazione ferroviaria svizzera
Con l'ausilio dei dati raccolti con il nuovo sistema, le FFS intendono conoscere meglio le esigenze dei viaggiatori e incrementare la sicurezza nelle stazioni. © Keystone / Christian Beutler

"Non verrà fatto alcun riconoscimento facciale", assicurano le FFS dopo le polemiche nate negli scorsi giorni.

Dopo aver annunciato l’intenzione di acquistare un nuovo sistema per misurare l’affluenza nelle stazioni ferroviarie, le FFS (Ferrovie federali svizzere) sono state ampiamente criticate. In particolare, l’accusa mossa contro l’azienda parastatale è quella di voler controllare i viaggiatori violando così la loro privacy. L’azienda risponde ora difendendo il progetto e sostenendo che la protezione dei dati dei clienti continua ad essere assicurata.

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Per evitare malintesi, le Ferrovie federali aggiungono delle informazioni al bando del 3 febbraio, indica un comunicatoCollegamento esterno diramato il 22 febbraio. Nella documentazione è ora richiesto espressamente agli offerenti di garantire il rispetto della Legge federale sulla protezione dei datiCollegamento esterno e di descrivere come intendono attuare tale tutela.

Una settimana fa il periodico per i consumatori K-Tipp aveva scrittoCollegamento esterno che nelle stazioni più grandi l’azienda installerà nuove telecamere a riconoscimento facciale per determinarne le abitudini di acquisto delle persone.

Di fatto, affermano le FFS, le informazioni registrate sono anonimizzate, quindi non è possibile risalire ai dati personali e non verrà utilizzato nessun sistema di riconoscimento facciale. La tecnologia che verrà utilizzata è ancora da definire.

Le Ferrovie sono da tempo in contatto con l’Incaricato federale della protezione dei dati e per la trasparenza (IFPDTCollegamento esterno). Verranno acquistati e implementati solo sistemi conformi alle disposizioni vigenti in materia, viene sottolineato.

L’afflusso alle stazioni monitorato da anni

Le FFS stanno già impiegando un sistema di misurazione della frequenza dei clienti: da oltre dieci anni rilevano infatti il numero di utenti nelle stazioni principali della Svizzera, senza registrare i dati personali. Il sistema di misurazione non consente infatti di risalire in alcun modo alle singole persone, garantendo sempre la protezione dei dati.

Con l’ausilio dei dati raccolti con il nuovo sistema le FFS potranno riconoscere meglio le esigenze dei viaggiatori e dei passanti ed incrementare la sicurezza nelle stazioni. Si potranno ad esempio ottimizzare gli intervalli di pulizia, i display informativi, la disponibilità di posti a sedere e l’offerta di vendita, adeguandoli al numero di utenti e alle loro esigenze in continuo cambiamento, spiega l’azienda.

I dati possono essere utilizzati anche per dimensionare correttamente le aree di passaggio nei progetti di rinnovo e negli studi dei flussi di persone, evitando ostacoli e restringimenti nei percorsi. Il nuovo sistema di misurazione svolgerà le stesse funzioni di quello attuale, sottolineano ancora le FFS, ma con una migliore qualità e maggiori dettagli grazie alle nuove possibilità tecniche.

Tracciabilità delle persone

Dal canto suo, in una presa di posizione, la fondazione svizzero-tedesca dei consumatori (SKSCollegamento esterno) ha espresso dubbi sul nuovo sistema. Esso dovrebbe poter riconoscere le caratteristiche personali degli utenti ed essere conforme alla protezione dei dati. Ciò non è compatibile con il mandato di servizio pubblico delle FFS, secondo SKS.

A suo avviso, questo esempio mostra come sia necessario tematizzare la tracciabilità delle persone anche negli spazi pubblici e non solo online. I dati sono raccolti dappertutto, ha messo in guardia la fondazione.
 

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