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Contributi parziali svizzeri per l’UNRWA

Il logo dell'UNRWA con davanti tre donne.
La Svizzera sostiene l'UNRWA con un contributo annuale di 20 milioni di franchi, attualmente sospesi. KEYSTONE

La Confederazione dovrebbe stanziare un contributo parziale all'Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi (UNRWA) per sostenere la popolazione della striscia di Gaza. Lo ha deciso la Commissione di politica estera del Nazionale. Perché diventi una decisione effettiva occorre aspettare prima il parere dell'omonima Commissione del Consiglio degli Stati, poi del Consiglio federale.

Il contributo parziale della Confederazione sarà devoluto unicamente per aiuti umanitari, non per compiti amministrativi. Lo ha affermato davanti ai media il presidente della Commissione di politica estera del Nazionale (CPE-N), Laurent Wehrli. La decisione, presa a stretta maggioranza (13 voti contro 11), è giunta dopo consultazioni con persone direttamente coinvolte, come il direttore dell’UNRWACollegamento esterno, lo svizzero Philippe Lazzarini, ma anche rappresentanti di istanze molto critiche nei confronti dell’agenzia dell’ONU, come UN WatchCollegamento esterno.

I due partiti di destra, l’Unione democratica di centro e in parte il Partito liberale radicale, hanno espresso nei giorni scorsi la loro intenzione di voler tagliare completamente i fondi destinati all’UNRWA a favore di altre organizzazioni. Mercoledì scorso il Consiglio federale ha reso noto che deciderà in merito solo dopo aver esaminato in dettaglio il rapportoCollegamento esterno realizzato sotto la guida dell’ex ministra degli esteri francese Catherine Colonna.

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Come ha sottolineato Wehrli durante la conferenza stampa, la Commissione nell’adottare questa decisione ha tenuto conto della situazione umanitaria a Gaza, dove è necessario intervenire rapidamente. Non solo, i politici federali hanno anche considerato il ruolo speciale nel contesto attuale che svolge l’UNRWA nel sostegno alla popolazione.

Come ha ricordato, il CICR, solo l’UNRWA sarebbe attualmente in grado, grazie alla sua esperienza sul campo e alle sue strutture esistenti, di fornire un aiuto umanitario sostanziale alla popolazione palestinese.

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha creato l’UNRWA nel 1949 per fornire aiuto umanitario alla popolazione palestinese rifugiata. La missione dell’UNRWA è quella di fornire assistenza ai profughi palestinesi in Medio Oriente fino a quando la questione della Palestina non sarà risolta.

L’UNRWA impiega nella regione circa 30’000 persone, che sono prevalentemente profughe e profughi palestinesi. 

L’UNRWA gestisce 706 scuole, che garantiscono un’istruzione a più di 540’000 bambine e bambini profughi. Oltre la metà del budget di programma dell’agenzia è destinata all’istruzione.

L’UNRWA gestisce 140 centri sanitari nella regione, offrendo gratuitamente servizi medici di alta qualità ai profughi palestinesi. Ogni anno le cliniche dell’UNRWA trattano oltre 7 milioni di pazienti. Sono più di 3 milioni i profughi che usufruiscono dei servizi sanitari offerti dall’agenzia. 

La Svizzera contribuisce in misura considerevole al budget di programma dell’UNRWA (20 milioni di franchi nel 2023). Oltre al contributo generale al budget, la Svizzera stanzia anche fondi umanitari aggiuntivi in caso di necessità acuta.

Prima che il Consiglio federale prenda una decisione definitiva, si dovrà ancora attendere la presa di posizione dell’omologa commissione degli Stati.

Aiuti al Medio Oriente

Più in generale, ha aggiunto Wehrli, la CPE-N si è detta d’accordo all’unanimità con quanto stabilito dal governo il 24 aprile scorso, ossia di liberare a scaglioni 56,2 milioni di franchi di contributi a scopo umanitario per il Medio Oriente.

I 56,2 milioni, ha spiegato il presidente della CPE-N, sono destinati a una quarantina di organizzazioni che operano nella regione. Per Medio Oriente si intende il Territorio palestinese occupato, l’Iraq, Israele, la Giordania, il Libano e la Siria. Questi fondi sono destinati a organizzazioni svizzere (come la Croce Rossa Svizzera, la fondazione Terre des hommes e Caritas), al Comitato internazionale della Croce Rossa, ad agenzie delle Nazioni Unite così come a organizzazioni non governative internazionali e, in parte, locali.

Appelli a favore dei finanziamenti per l’UNRWA

Ricordiamo che la Confederazione con i suoi 20 milioni di franchi è uno dei maggiori donatori dell’agenzia ONU che ha un budgetCollegamento esterno di 1,17 miliardi di dollari. Ha sospeso il pagamento in seguito alle accuse israeliane di coinvolgimento del personale UNRWA nei massacri del 7 ottobre.

Lo stesso hanno fatto Stati Uniti, Canada, AustraliaRegno Unito, GermaniaItalia, Francia, Paesi Bassi e Finlandia. Irlanda e Norvegia, al contrario, hanno reagito diversamente, sottolineando l’importanza cruciale dell’UNRWA per evitare ulteriori morti a Gaza.

Negli ultimi mesi, con l’aggravarsi della situazione umanitaria a Gaza, diverse organizzazioni si sono appellate al Consiglio federale affinché sbloccasse questi finanziamenti all’UNRWA. Tra lunedì e martedì in diverse testate della Svizzera romanda e tedesca, decine di personalità svizzere di spicco, tra cui le ex consigliere federali Micheline Calmy-Rey e Ruth Dreifuss, si sono appellate al governo chiedendo di continuare a sostenere questa agenzia.

Oltre alle due ex consigliere federali socialiste, il documento è firmato da ex diplomatici, giornalisti, intellettuali, accademici, sportivi, artisti e altri cittadini impegnati nei valori democratici e umanitari della Svizzera.

Firme per sbloccare i fondi per l’UNRWA

Amnesty International SvizzeraCollegamento esterno ha depositato lunedì a Berna due petizioni sostenute da più di 45’000 persone che chiedendo al Consiglio federale e al Parlamento di sbloccare gli aiuti finanziari destinati all’agenzia dell’ONU per il soccorso dei rifugiati palestinesi.

La Svizzera, sostiene Amnesty International Svizzera, continua a trattenere il proprio contributo finanziario all’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite in un momento in cui la popolazione civile della Striscia di Gaza occupata è minacciata dall’incessante guerra e dalla carestia, e questo nonostante il governo israeliano non abbia fornito alcuna prova a sostegno delle sue accuse, sottolinea Amnesty International. Ong che sostiene di aver esaminato l’imputazione di sei pagine presentata dallo Stato ebraico.

Anche l’organizzazione umanitaria Medici senza frontiereCollegamento esterno (MSF) si è rivolta alla Svizzera, chiedendo alla Confederazione di sbloccare i finanziamenti, “in modo tale da poter fornire aiuti vitali alla popolazione di Gaza”. MSF ribadisce che l’agenzia delle Nazioni Uniti rappresenta “un’ancora di salvezza per milioni di palestinesi a Gaza, in Cisgiordania e nell’intera regione, e che non può essere sostituita in tempi rapidi da alcuna altra organizzazione a fronte dell’attuale grave crisi”.

Appello di Philippe Lazzarini  

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Il capo dell’agenzia dell’ONU Philippe Lazzarini, ha invitato la Svizzera a mantenere il suo sostegno all’agenzia delle Nazioni Unite. Se non dovesse “portare avanti la sua tradizione umanitaria” in Medio Oriente, la Confederazione rischia di vedere messo in discussione il suo posto nel mondo. 

D’altra parte, Lazzarini ha espresso preoccupazione riguardo alla volontà della commissione di non finanziare più direttamente l’UNRWA a lungo termine. Ha detto di sperare che ciò non accada “prima che la Svizzera e gli altri Stati membri (dell’ONU) abbiano lavorato per la creazione di uno Stato palestinese”, cioè prima che l’agenzia possa ritirarsi dalla regione. 

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