La televisione svizzera per l’Italia

“Too big to fail non andava bene per Credit Suisse”

Karin Keller Sutter
La ministra delle finanze Karin Kelelr-Sutter dice la sua sull'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS. © Keystone / Alessandro Della Valle

Secondo la consigliera federale Karin Keller-Sutter, la normativa "too big to fail" non è adatta a una banca d'importanza sistemica come Credit Suisse. 

Le normative svizzere “too big to fail” non si prestano facilmente alla liquidazione di una banca d’importanza sistemica attiva a livello mondiale. Lo ha afferma, in un’intervista concessa all’edizione della Neue Zürcher Zeitung in edicola sabato, la ministra elvetica delle finanze Karin Keller-Sutter, tornando sull’acquisizione di Credit Suisse (CS) da parte di UBS.

“Nella pratica, i danni economici sarebbero considerevoli”, ha dichiarato la consigliera federale. Anche se una liquidazione del numero due bancario elvetico sarebbe stata possibile da un punto di vista giuridico, “non era certo il momento di fare esperimenti”.

Keller-Sutter ha assicurato inoltre che nessuno da fuori ha fatto pressione sulla Svizzera durante le trattative. Non è vero che “siamo stati spinti verso una direzione”.

Altri sviluppi

La ministra liberale-radicale ha poi respinto l’idea, peraltro avanzata dal suo stesso partito, di separare la divisione svizzera di CS dal resto del gruppo, così da mantenerla una banca indipendente. Ciò vorrebbe in effetti dire “mettere in pericolo l’operazione inserendo nuove condizioni, con tutte le conseguenze del caso per l’economia svizzera e i mercati finanziari internazionali. È troppo rischioso.”

La consigliera federale ha anche rispedito al mittente le critiche secondo cui le autorità di vigilanza del settore sarebbero restate a lungo spettatrici nel collasso di CS. L’istituto “ha sempre rispettato le esigenze in materia di capitale e liquidità”. A proposito del suo operato, si è difesa dicendo di aver informato l’insieme del Governo a inizio febbraio sugli scenari d’emergenza. “La decisione di principio di nazionalizzare Credit Suisse era pure stata preparata sotto forma di ordinanza”.

Keller-Sutter ha ribadito di essere convinta che l’acquisizione di CS da parte di UBS, con garanzie federali, sia la variante migliore. “Tutte le altre opzioni erano, ai nostri occhi, più rischiose per lo Stato, il contribuente, la nostra piazza finanziaria e i mercati”.

Quanto alla collera della popolazione per gli aiuti ai “grandi”, Keller-Sutter dichiara di capirla, aggiungendo di aver dovuto a sua volta ingoiare questo boccone amaro, considerando che sono stati errori dirigenziali a provocare tale situazione, e di essere personalmente da sempre contro le remunerazioni esorbitanti dei manager bancari.

La ministra delle finanze ha anche evidenziato come, malgrado questo maxi-salvataggio, l’intenzione resti quella di frenare la crescita delle spese della Confederazione. Le aeree prioritarie saranno quelle che dispongono di un buon cuscinetto, come il fondo per le infrastrutture ferroviarie e l’assicurazione contro la disoccupazione.

Contenuto esterno

Prelevata una somma miliardaria

La ministra delle finanze ha fatto sapere sabato nel corso della trasmissione “Samstagsrundschau” dell’emittente radiofonica svizzero-tedesca SRF che lo scorso fine settimana Credit Suisse ha già prelevato una somma miliardaria, attingendo alla garanzia concessa dalla Confederazione e dalla Banca nazionale svizzera (BNS). 

Keller-Sutter non ha però rivelato la cifra esatta del prelievo, affermando di non esserne a conoscenza. La BNS sarebbe tuttavia al corrente dell’ammontare, ha aggiunto. Il prelievo si è reso necessario poiché clienti sia svizzeri che esteri hanno continuato e continuano a ritirare denaro e perché altri istituti bancari hanno a loro volta richiesto delle garanzie.


Attualità

La refurtiva.

Altri sviluppi

Fermati a Sils due uomini con gioielli e orologi rubati nell’auto

Questo contenuto è stato pubblicato al Dipendenti dell'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) hanno scoperto orologi, gioielli e monete rubati durante un controllo di un veicolo a Sils in Engadina (GR) all'inizio di aprile. I due occupanti dell'auto con targhe italiane sono stati consegnati alla polizia cantonale.

Di più Fermati a Sils due uomini con gioielli e orologi rubati nell’auto
operai al lavoro

Altri sviluppi

Sale l’età media delle persone attive in Svizzera

Questo contenuto è stato pubblicato al Negli ultimi dieci anni, la forza lavoro svizzera è invecchiata: dal 2014 al 2024 l'età media delle persone attive è passata da 41,2 a 42,3 anni.

Di più Sale l’età media delle persone attive in Svizzera
bandiera ue accanto a bandiera svizzera

Altri sviluppi

Erasmus+ costerebbe il triplo a Berna rispetto alla soluzione attuale

Questo contenuto è stato pubblicato al Se sarà associata al programma dell'Unione europea Erasmus+ dal 2027, come nelle intenzioni del Consiglio federale, la Svizzera dovrà pagare tre volte di più rispetto a quanto fa per l'attuale soluzione nazionale.

Di più Erasmus+ costerebbe il triplo a Berna rispetto alla soluzione attuale
lavori di ripristino nel tunnel

Altri sviluppi

Al via i lavori di ripristino del tunnel del Gran San Bernardo

Questo contenuto è stato pubblicato al Al via oggi, per la durata di 3 giorni, le riparazioni dei danni causati dalla valanga caduta giovedì scorso sulla galleria di protezione Les Toules (VS) sulla strada A21 del Gran San Bernardo, tratta da allora chiusa al traffico per l'Italia e viceversa.

Di più Al via i lavori di ripristino del tunnel del Gran San Bernardo
donna lavora al pc

Altri sviluppi

Molte lavoratrici e lavoratori in Svizzera sono insoddisfatti

Questo contenuto è stato pubblicato al L'umore dei dipendenti in Svizzera è sempre più cupo. Infatti, secondo un sondaggio condotto dalla società di consulenza Gallup e pubblicato oggi, nel 2024 solo il 45% ha dichiarato di essere soddisfatto e fiducioso del proprio impiego.

Di più Molte lavoratrici e lavoratori in Svizzera sono insoddisfatti
la sede di BNS a Berna

Altri sviluppi

Utili di BNS in netto calo, pesano gli investimenti in valute estere

Questo contenuto è stato pubblicato al La Banca nazionale svizzera (BNS) ha registrato un netto calo dell'utile nei primi tre mesi del 2025. Il risultato è appesantito dalla performance negativa dei suoi investimenti in valuta estera. Il rialzo del prezzo dell'oro non è bastato a compensare le perdite.

Di più Utili di BNS in netto calo, pesano gli investimenti in valute estere

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR