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Migliaia di manifestanti a Berna hanno chiesto aumenti di salari e pensioni

Sabato a Berna fino a 20.000 persone hanno manifestato per ottenere salari e pensioni più alti.
"Profitti in aumento, salari in calo? Non con noi!" era scritto su uno dei tanti striscioni portati. © Keystone /peter Schneider

Migliaia di persone si sono radunate sabato a Berna per una manifestazione nazionale a favore del potere d'acquisto. I e le manifestanti hanno chiesto salari e pensioni più alti per compensare l'aumento del costo della vita.

Sabato a Berna 20’000 persone  hanno manifestato per l’aumento dei salari e delle pensioni. La manifestazione nazionale per il potere d’acquisto è stata il preludio alle trattative salariali in diversi settori e alle prossime campagne referendarie.

I e le partecipanti alla manifestazione sono arrivati da ogni parte del Paese, ha constatato un corrispondente dell’agenzia di stampa Keystone-ATS sul posto. Il corteo che ha attraversato il centro della capitale fino a Piazza federale si è dovuto dividere per rispettare il programma.

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Le persone presenti hanno esortato la politica a prendere rapidamente misure per ridurre i premi dell’assicurazione malattia. Hanno inoltre chiesto che le persone che vivono in abitazioni in affitto vengano protette dagli abusi e dai rendimenti eccessivi nel settore immobiliare.

“Tutto diventa più costoso – salari e pensioni devono aumentare!”, “Profitti in aumento, salari in calo? Non con noi!”, “È tempo di salari più alti” sono alcune delle scritte che erano presenti sugli striscioni e i cartelli nella folla.

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“La situazione attuale lo permette”

Pierre-Yves Maillard, presidente dell’Unione sindacale svizzera (USS), ha evocato i negoziati salariali d’autunno. “Nel 2023 i redditi reali dei dipendenti sono diminuiti per la terza volta consecutiva, è necessario impedire un quarto ciclo di salari al ribasso”, ha detto, prima di aggiungere che “i tempi sono maturi per un aumento. La disoccupazione è al 2% e i profitti e i dividendi sono più alti che mai. In questa situazione, è necessario garantire che i salari siano in linea con il costo della vita”.

Nel comunicato congiunto degli organizzatori si afferma che sono necessari aumenti salariali generali che vadano oltre gli aumenti dei premi assicurativi, degli affitti, dell’elettricità e degli aumenti generali dei prezzi. “Per i lavoratori, la fine del mese si fa sempre più difficile. La grande manifestazione di oggi lancia un segnale chiaro: in un Paese ricco come la Svizzera, c’è abbastanza denaro per vivere bene”, scrivono.

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Il costo dei premi di cassa malattia “è diventato letteralmente insopportabile”. Per gli organizzatori della manifestazione è necessario aumentare in modo sostanziale i sussidi per alleggerire l’onere sui redditi medi e bassi, invece di ridurre le tasse alle fasce più benestanti della popolazione. Anche l’esplosione degli affitti deve essere fermata, limitando il margine di aumento possibile. Per quanto riguarda il mercato dell’elettricità, “non si deve più permettere ai grandi gruppi di rastrellare miliardi di profitti scaricando i rischi sui consumatori sotto forma di tariffe più alte”.

La manifestazione è stata organizzata da un’ampia alleanza a favore del potere d’acquisto, che riunisce, oltre all’USS, Travail.Suisse, l’Associazione degli inquilini, il Partito socialista e i Verdi. Questa mobilitazione – promettono – è solo l’inizio: le battaglie continueranno, sia nelle trattative salariali per settore che nelle prossime campagne referendarie sui premi sanitari e sulle pensioni.

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