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Il superbollo italiano fa scuola in Svizzera

Automobili in movimento.
Keystone / Gaetan Bally

Con il 55,7% delle nuove immatricolazioni nel 2024, la Svizzera si conferma il Paese con la maggiore diffusione di SUV al mondo. Un dato che fa riflettere e che ha spinto i Verdi svizzeri a proporre una tassa supplementare, modellata sul “superbollo” italiano, per frenare l’ascesa di questi veicoli. 

Il 2024 non è stato un anno particolarmente florido per il mercato dell’auto in Svizzera. I veicoli nuovi immessi in circolazione sono stati 239’500, il 5% in meno rispetto al 2023. Di queste nuove immatricolazioni, però, più di un’auto su due era un SUV, un fuoristrada, un pick-up o un crossover. Un dato che spicca soprattutto se confrontato con altri mercati europei. In Germania, considerata la patria dell’automobile, appena il 30,2% delle nuove immatricolazioni riguarda veicoli di questa categoria. La differenza è abissale e colloca la Svizzera in una posizione unica nel panorama internazionale, dove la quota di SUV oscilla generalmente tra il 45% e il 54% delle vendite totali. 

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Il fascino dei SUV

Cosa spinge gli svizzeri verso questi veicoli di grandi dimensioni? Secondo gli esperti, la risposta va cercata in una combinazione di fattori economici e sociali. Il potere d’acquisto più elevato rispetto ad altri paesi europei consente ai consumatori elvetici di orientarsi verso auto più costose e prestigiose.  

Gli Sport Utility Vehicle (SUV) si caratterizzano per una maggiore distanza dal suolo. Come i fuoristrada, sono stati progettati anche per l’uso off-road, anche se non devono avere un’altezza fissa libera dal suolo e una specifica capacità di arrampicata. Inoltre, non avendo necessariamente la trazione integrale, sono considerate normali automobili.

Ma c’è di più: i SUV sono diventati un vero e proprio simbolo di status sociale. “Il successo è in mostra”, sintetizza efficacemente il recentissimo rapportoCollegamento esterno di Comparis, evidenziando come questi veicoli rappresentino molto più di un semplice mezzo di trasporto. 

La battaglia politica dei Verdi

Questo boom non lascia indifferente il mondo politico. I Verdi svizzeri hanno dichiarato guerra ai SUV, considerandoli una minaccia per l’ambiente e la sicurezza stradale. “La tendenza verso auto sempre più pesanti e potenti sta causando gravi problemi”, denuncia la consigliera nazionale Marionna Schlatter, che ha presentato una mozione per introdurre una tassa nazionale sui veicoli di maggiore potenza e peso: “È necessario un approccio nazionale standardizzato per prevenire l’evasione fiscale attraverso la registrazione intercantonale”, scrive Marionna Schlatter. 

L’esponente ecologista non usa mezzi termini nell’elencare i problemi causati da questi veicoli: maggiori emissioni di sostanze nocive, che compromettono gli obiettivi ambientali della Svizzera, consumo superiore di risorse, accelerazione dell’usura dei pneumatici e rischi aggiuntivi per la sicurezza stradale. “Ma questo non sembra preoccupare nessuno alla Confederazione”, lamenta Schlatter. 

Il modello italiano del “superbollo”

La proposta dei Verdi si ispira direttamente all’esperienza italiana del “superbollo”, una tassa aggiuntiva introdotta nel 2011 che ha dimostrato la sua efficacia nel contenere le vendite di veicoli potenti. Il sistema italiano prevede un’addizionale di 20 euro per ogni kilowatt di potenza superiore ai 185 kW (circa 251 cavalli), con riduzioni progressive basate sull’anzianità del veicolo. 

I risultati sono stati significativi: secondo i dati citati da Schlatter, nel primo anno di applicazione le vendite di veicoli pesanti sono diminuite del 35%.  

Un esempio concreto: una Porsche Cayenne nuova, con i suoi 368 kW di potenza, comporta un superbollo di 3’660 euro, mentre un’Audi Q3 da 180 kW rimane esente dalla tassa. 

Il superbollo, ufficialmente denominato “Addizionale Erariale alla Tassa Automobilistica”, si aggiunge al bollo auto regionale il cui costo dipende da differenti fattori, quali potenza del motore (espressa in kW), classe ambientale del veicolo (Euro 1, Euro 2, Euro 3, e via dicendoCollegamento esterno) e Regione di residenza. 

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La proposta svizzera: tassa mirata e progressiva

Il progetto elvetico prevede soglie leggermente diverse rispetto al modello italiano: la tassa si applicherebbe ai veicoli con potenza pari o superiore a 225 cavalli (165 kilowatt) e peso di almeno due tonnellate. L’imposta aumenterebbe gradualmente in base a potenza e peso, seguendo il principio di progressività. 

Un aspetto importante della proposta è la destinazione dei proventi: tutti i fondi raccolti dovrebbero essere investiti in progetti di mobilità sostenibile e protezione del clima, contribuendo ad esempio alla costruzione di infrastrutture per la transizione elettrica. 

Precedenti falliti e nuove speranze

Non è la prima volta che i Verdi cercano di limitare la diffusione dei SUV. Nel 2008 i Giovani Verdi lanciarono l’iniziativa “Per veicoli a misura d’uomo” (riuscita), chiedendo il divieto dei fuoristrada pericolosi e inquinanti. Ritirata nel 2011, l’iniziativa fu sostituita da una legge sul CO2. 

Nel 2021 i Verdi sono tornati alla carica. La deputata Isabelle Pasquier-Eichenberger ha proposto un divieto di importazione per i SUV con peso superiore alle due tonnellate, ma l’iniziativa non ha mai visto la luce, rimanendo bloccata nei meandri parlamentari. 

Tuttavia, Marionna Schlatter si dice ottimista per il futuro della sua proposta. “Il sostegno in parlamento per un’azione contro questi veicoli va ben oltre il campo della sinistra verde”, afferma la consigliera nazionale zurighese. La recente bocciatura dell’ampliamento delle autostrade potrebbe infatti aver creato un clima più favorevole alle politiche di contenimento del traffico stradale. 

Sistema cantonale

Attualmente, la tassa di circolazione in Svizzera è di competenza cantonale e presenta notevoli differenze tra i vari territori. Alcuni cantoni basano il calcolo sulla cilindrata o sui cavalli, altri sul peso totale del veicolo. Il Ticino combina peso e potenza, Basilea Città valuta anche le emissioni di CO2, mentre Neuchâtel si concentra solo su queste ultime. 

Questa frammentazione rende il sistema attuale poco efficace nel contrastare la diffusione di veicoli inquinanti e pesanti, rafforzando la richiesta di una tassa federale armonizzata. 

La battaglia sui SUV in Svizzera è appena iniziata. Mentre i concessionari continuano a registrare vendite record di questi “giganti della strada”, il dibattito politico si intensifica. Per i Verdi la proposta rappresenta un test importante per verificare se la Confederazione sia pronta ad affrontare seriamente le sfide ambientali legate alla mobilità privata. Il 2025 potrebbe essere l’anno della svolta. 

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