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UBS, l’incognita dei lavoratori

La sala trading di UBS.
La megabanca è pronta a ridurre la sua forza lavoro del 20-30%, ovvero salteranno tra i 25'000 e i 36'000 posti nel mondo. Keystone / Martin Ruetschi

Dopo l’avvenuta acquisizione di Credit Suise da parte di UBS, non si sa ancora nulla che ne sarà del personale in esubero. A quasi tre mesi dall'annuncio dell'acquisizione, UBS continua a non fornire alcuna indicazione sulle ripercussioni riguardo ai posti di lavoro.

Lo denuncia l’Associazione svizzera degli impiegati di banca (ASIB), che chiede l’apertura di negoziati sul tema.

“Questo gioco a nascondino deve finire”, si legge in un comunicato di lunedì. “Da 85 giorni i dipendenti vivono nell’incertezza sul loro futuro professionale”. A ciò si aggiunge la disparità di trattamento tra i dipendenti di UBS quelli di CS, con linee rosse recentemente definite per le attività commerciali del personale del secondo istituto.

L’ASIB chiede un processo di integrazione trasparente, il mantenimento del maggior numero possibile di impieghi in Svizzera, la parità di trattamento di tutti i dipendenti, un piano sociale comune e ampliato, nonché una maggiore protezione contro il licenziamento per i dipendenti di età superiore ai 55 anni.

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“Il presupposto fondamentale per un’integrazione di successo è rappresentato da collaboratori qualificati e motivati: hanno bisogno di informazioni, affidabilità e meritano apprezzamento”, afferma l’organismo. Le due grandi banche sono giustamente orgogliose della loro decennale tradizione di partenariato sociale: ora, dopo l’acquisizione formale, i negoziati con le parti sociali devono iniziare senza indugio, sostiene l’ASIB, che esige una comunicazione trasparente e trattative da pari a pari.

Fuggi fuggi da CS

Un dipendente su dieci di Credit Suisse (CS) ha voltato le spalle all’istituto. Lo ha affermato il Ceo Sergio Ermotti. Per questo motivo è giunto il momento che UBS inizi a integrare il concorrente, ha aggiunto il 63enne. A suo avviso il fatto che molti abbiano deciso volontariamente di andarsene presenta anche dei vantaggi: “Contribuisce in parte a mitigare i costi sociali, il che ci rende felici”, ha chiosato il dirigente. Inoltre le numerose partenze del personale dimostrano che c’è concorrenza. “E che ci sono persone disposte ad assumere”.

Per quanto riguarda le “linee rosse” descritte dai media, con le quali UBS avrebbe imposto ai dipendenti di CS restrizioni sulle loro attività, Ermotti fa sapere che la società si limita a mettere in pratica ciò che è stato già annunciato. “La banca sarà gestita secondo la filosofia della cultura e dell’assunzione di rischi che è propria di UBS”.


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