La popolazione elvetica è favorevole a mettere un tetto salariale ai manager. Se nel 2022 coloro che vedevano di buon occhio questa misura era il 75% degli intervistati, oggi i favorevoli salgono all’83%.
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tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS
Aumenta ulteriormente la quota di popolazione che vedrebbe di buon occhio l’introduzione di un limite ai salari dei manager. L’83% degli svizzeri interpellati nell’ambito di un sondaggio si dice favorevole all’idea.
Il consenso attuale a mettere un tetto ai maxi-stipendi ha raggiunto il livello più alto dall’inizio dell’indagine sulle retribuzioni, 13 anni or sono. Negli anni scorsi i tassi di approvazione non erano mai stati superiori all’80%.
Non c’è però ancora un’opinione perfettamente condivisa riguardo a dove fissare il limite: la fascia più gettonata è quella fra 500’000 franchi e 1 milione.
La maggioranza degli intervistati (53%) ritiene comunque che il controllo degli stipendi dei dirigenti sia una responsabilità degli azionisti e degli altri proprietari delle società, non un compito dello stato. Anche questo dato è superiore a quello dell’anno precedente: nel 2022 era al 49%.
Contro le retribuzioni abusive
Nel 2013 il popolo ha plebiscitato l’iniziativa che mira a impedire le retribuzioni faraoniche dei top manager. Con quasi il 70% di sì, il sostegno all’iniziativa “contro le retribuzioni abusive” è stato non solo nettissimo, ma anche compatto: tutti i 26 cantoni della Svizzera l’hanno accettata in modo chiaro. Campioni del sì sono stati i giurassiani, con il 77,1%, tallonati dagli sciaffusani, che con il 75,9% di consensi hanno mostrato un deciso sostegno al loro senatore Thomas Minder, promotore dell’iniziativa. Solo in tre cantoni i sì sono stati inferiori al 60%.
Da allora sono passati dieci anni ma l’iniziativa non ha prodotto i frutti sperati. I top manager in Svizzera continuano a guadagnare sempre di più e il “gap” tra i salari dei manager e quello degli impiegati diventa sempre più largo.
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