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Lupo, la revisione della legge non piace agli ambientalisti

Un lupo.
Nella distribuzione dei fondi federali saranno favoriti i cantoni con più lupi sul loro territorio. KEYSTONE/© KEYSTONE / MICHAEL BUHOLZER

In Svizzera potrebbe nascere un “turismo di protezione della mandria”. Lo sostengono le organizzazioni ambientaliste che, giovedì a Basilea, hanno criticato pubblicamente le modifiche concernenti il lupo previste nell’ordinanza sulla caccia.

La nuova ordinanza non prevede più una promozione uniforme delle misure di protezione delle greggi in tutta la Svizzera, hanno sottolineato, davanti ai media, BirdLife, Gruppo Lupo Svizzero (GLS), Pro Natura e WWF. Saranno infatti i Cantoni a decidere quali misure incoraggiare e a quale livello.

Favoriti i cantoni con più lupi

Questa nuova disposizione, secondo loro, creerà confusione tra gli allevatori, introdurrà aliquote contributive diverse per le misure e potrebbe indurre gli allevatori a registrare i loro cani dai colleghi del cantone vicino per ricevere più contributi.

+ Lupo è tempo di bilanci

Nella distribuzione dei fondi saranno favoriti i cantoni con più lupi sul loro territorio, indica un comunicato. Con meno servizi per gli allevatori di bestiame nei cantoni dove i lupi sono raramente presenti, la protezione preventiva delle mandrie diventerebbe più difficile. La Svizzera ritornerebbe così a quanto si faceva prima del 2014, quando la protezione delle greggi esisteva solo nelle regioni in cui erano presenti i lupi, si rammaricano le organizzazioni.

Cani da protezione non “protetti”

Un altro punto critico evidenziato sarebbe l’abolizione dell’obbligo di esame da parte della Confederazione dei cani da protezione del bestiame. Con le nuove disposizioni sarebbero possibili verifiche cantonali più semplici. La mancanza di sussidi per l’allevamento e la formazione porterebbe all’utilizzo di razze sconosciute, aumentando il rischio di incidenti. L’accettazione dei cani da protezione del bestiame sarebbe così compromessa.

Al contrario, le organizzazioni ambientaliste vedono nella protezione delle mandrie un potenziale significativo non ancora pienamente sfruttato. Secondo loro, quattro pascoli su cinque non hanno ancora cani da protezione. La maggior parte degli attacchi dei lupi avviene proprio su greggi che non sono protette. E quando si verificano in presenza di cani è perché le mandrie non sono sufficientemente ben gestite e sono distribuite su un’area troppo vasta.

La revisione parziale dell’ordinanza sulla caccia e sulla protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici è in consultazione fino al 5 luglio. L’ordinanza dovrebbe entrare in vigore il primo febbraio 2025.

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