Prima uccisione di un predatore dopo il recente via libera decretato dalle autorità federali, su richiesta di cinque cantoni in cui si sono avuti attacchi al bestiame.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
Un giovane esemplare del branco di Augstbord (Vallese) è stato freddato venerdì per mano dei guardacaccia cantonali. L’operazione, ha fatto sapere Sion con linguaggio burocratico, si è svolta all’interno del perimetro autorizzato nell’ambito della regolamentazione proattiva del grande predatore.
La carcassa dell’animale sarà sottoposta ad autopsia, come previsto dalle norme vigenti. In particolare, l’analisi genetica sarà effettuata presso il laboratorio di biologia della conservazione dell’Università di Losanna.
Evoluzione rapida
Il lupo in Svizzera continua ad essere una specie protetta. La sua rapida e imponente diffusione ha però convinto le autorità dei vari cantoni interessati, soprattutto quelli alpini, a limitarne l’espansione, soprattutto su pressione degli allevatori.
A questa filosofia si ispira la recente decisione del governo vallesano di sopprimere sette dei tredici branchi presenti sul suo territorio. Si tratta di circa 34 lupi su una popolazione stimata tra i 90 e i 120 individui.
In Svizzera ci sono attualmente 32 branchi per un totale di circa 300 esemplari. Nel 2020 erano invece presenti 11 branchi per circa 100 lupi.
Via libera di Berna
Per questo motivo 12 dei 13 branchi, per i quali cinque cantoni avevano chiesto all’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) la loro soppressione preventiva, potranno essere eliminati per intero entro il 31 gennaio prossimo.
Gli attacchi del canide su animali da reddito sono intanto passati da 446 capi uccisi – soprattutto pecore e capre sugli alpeggi – nel 2019 a 1’480 lo scorso anno, tra cui alcuni bovini.
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