Dal primo dicembre meglio non essere un lupo in Svizzera
L'Ufficio federale dell'ambiente ha approvato martedì la maggior parte delle richieste dei Cantoni per l'abbattimento preventivo dei lupi sui loro territori.
Dodici dei 13 branchi di lupi per cui cinque Cantoni (Grigioni, Vallese, Vaud, San Gallo e Ticino) hanno chiesto l’abbattimento potranno essere eliminati.
Lo ha deciso martedì l’Ufficio federale dell’ambienteCollegamento esterno (UFAM). Solo il branco della Valle Onsernone, in Ticino, non potrà essere sterminato, poiché negli ultimi 12 mesi non si sono verificate predazioni in situazioni protette. Per questo branco l’UFAM ha però consentito una regolazione preventiva, ossia l’uccisione di due terzi dei giovani lupi.
Gli abbattimenti, che potranno iniziare il primo dicembre e protrarsi sino al 31 gennaio prossimo, avvengono sulla base della modifica dell’ordinanza sulla caccia, entrata in vigore all’inizio di novembre dopo una rapidissima procedura di consultazione. Questa prevede che gli animali possano essere soppressi ancor prima di aver provocato danni.
La regolazione preventiva intende rendere di nuovo timorosi i lupi e far sì che non si avvicinino all’essere umano o ai villaggi, aveva spiegato il ministro dell’ambiente Albert Rösti quando era stata approvata la modifica dell’ordinanza.
Da 11 a 32 branchi in tre anni
L’UFAM ha tenuto colloqui con tutti i Cantoni per coordinare la regolazione. Al momento sul territorio nazionale sono attestati 32 branchi per un totale di circa 300 animali.
Nel 2020 erano invece presenti 11 branchi per circa cento esemplari.
Il contesto normativo è evoluto parallelamente agli attacchi del predatore su animali da reddito. Si è passati da 446 capi uccisi – soprattutto pecore e capre sugli alpeggi – nel 2019 a 1480 lo scorso anno. Hanno fatto in particolare scalpore gli attacchi ad alcuni bovini.
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Regolazione anche nei prossimi anni
In seguito all’approvazione delle richieste, i Cantoni possono ora decretare le decisioni di abbattimento. Solo i guardacaccia o i cacciatori appositamente formati sono autorizzati ad abbattere i canidi, ricorda però l’UFAM.
Le autorità federali stimano che non tutti i lupi toccati dalla decisione odierna dell’UFAM saranno effettivamente abbattuti, ma che la crescita della loro popolazione in Svizzera sarà fortemente frenata dalla regolamentazione cantonale, come previsto dal Consiglio federale.
Secondo la Legge sulla caccia, ogni anno da settembre a gennaio i Cantoni possono adottare misure preventive contro la popolazione di lupi. Pertanto, anche l’anno prossimo potranno presentare all’UFAM richieste di regolazione.
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I piani nei Grigioni
Grigioni e Vallese hanno subito reagito alla decisione dell’UFAM. In terra retica sarà possibile abbattere fino a un massimo di 44 lupi, su un effettivo attuale pari a circa 130 animali. Il Cantone dei Grigioni ha deciso di sopprimere completamente i quattro branchi di Stagias, Vorab, Beverin e Lenzerhorn. “Al fine di incutere un maggiore timore nei confronti dell’uomo saranno inoltre abbattuti cinque lupi giovani dei branchi Jatzhorn a Davos e Rügiul in Valposchiavo”, scrive l’Ufficio per la caccia e la pesca in un comunicato.
“Il Cantone dei Grigioni è lieto che l’UFAM abbia accolto integralmente la sua domanda. Già da tempo ci impegniamo a favore di una regolazione proattiva e siamo convinti che in tal modo sia possibile ridurre al minimo i focolai di conflitto. Non ci sono esperienze in merito a questo tipo di regolazione del lupo. Per quanto riguarda la gestione del lupo ci troviamo tuttora in un processo di apprendimento. Sarà importante che le esperienze fatte adesso vengano analizzate nella primavera 2024 e che gli effetti vengano osservati attentamente nella prossima stagione d’alpeggio”, afferma, citata nella nota Carmelia Maissen (Centro), direttrice del Dipartimento infrastrutture, energia e mobilità.
In Vallese, il consigliere di Stato Frédéric Favre, capo del Dipartimento della sicurezza, delle istituzioni e dello sport, ha subito deciso di ordinare gli abbattimenti, si legge in una nota. Il piano prevede l’eradicazione di sette dei 13 branchi per circa 34 animali, anche se il completamento del progetto richiederà probabilmente anni.
Denuncia al Consiglio d’Europa
La modifica dell’ordinanza sulla caccia e la decisione di eliminare preventivamente i branchi di lupi sono state oggetto di numerose critiche da parte delle organizzazioni di protezione della natura.
Le ultime in ordine di tempo ad essersi manifestate sono le associazioni per la tutela del lupo CHWOLF e Avenir Loup Lynx Jura (avvenire lupo lince Giura), secondo le quali questo modo di procedere non è scientifico e contraddice la Convenzione di Berna. Quest’ultima, adottata nella città federale il 19 settembre 1979, intende promuovere la cooperazione tra i paesi firmatari, tra cui la Confederazione, al fine di conservare la flora e la fauna selvatiche e il loro ambiente naturale e proteggere le specie migratorie in via di estinzione.
Critiche sono giunte anche dall’estero. Il gruppo sui canidi dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) ha scritto al Governo svizzero, mentre un centinaio di organizzazioni hanno firmato una lettera aperta in cui si chiede alla Svizzera di assumersi le proprie responsabilità ai sensi della Convenzione.
La vicenda avrà un seguito anche a Strasburgo. Il 16 novembre diverse associazioni svizzere che si battono per la tutela del lupo hanno infatti presentato denuncia contro la Confederazione al Consiglio d’Europa, chiedendo all’organizzazione internazionale di valutare se e in che misura la Svizzera stia violando la Convenzione di Berna.
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