Le spie straniere vanno sistematicamente espulse dalla Svizzera. È quando chiede una mozione accettata martedì dal Consiglio nazionale.
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tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS
La mozione – accolta con 103 voti favorevoli, 74 contrari e 19 astensioni – chiede l’espulsione di tutte le persone straniere che, attraverso attività di spionaggio vietate, mettono a repentaglio la sicurezza interna o esterna della Confederazione o il suo ruolo di Stato ospite e che non possono essere perseguite penalmente.
Nelle vicende di spionaggio, i membri del corpo diplomatico spesso invocano la loro immunità. Ora si chiede di applicare una tolleranza zero e l’espulsione sistematica delle persone coinvolte.
Dall’inizio della guerra in Ucraina lo spionaggio russo in Svizzera è aumentato. Un agente dei servizi segreti russi su cinque in Europa è di stanza in Svizzera. Ciò è dovuto non solo al fatto che la Confederazione è uno Stato ospite, ma anche alla prassi lassista del Consiglio federale.
“Probabili rappresaglie”
I due partiti di destra, l’UDC e il PLR – che da soli non hanno la maggioranza al Nazionale – si sono opposti al testo. A loro avviso, le spie straniere vengono già espulse, ma con la prudenza che questo richiede.
Secondo la destra, con l’approvazione di questa mozione, i servizi segreti di altri Paesi sarebbero meno inclini a condividere informazioni con la Svizzera, il che avrebbe un impatto negativo sulla sua sicurezza. Sempre i rappresentanti di destra hanno inoltre messo in guardia da probabili rappresaglie della Russia sotto forma di rinvii di diplomatici svizzeri.
Anche con questa mozione, il Consiglio federale continuerà a svolgere un’analisi caso per caso che tenga conto anche degli interessi della Svizzera, ha rassicurato la ministra della Difesa Viola Amherd, che era favorevole al testo.
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