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Berset e Cassis vittime di spionaggio

Due uomini in giacca e cravatta con mascherine chirurgiche
Nessuna commento da Berna su quano rivelato dal Sunday Times. Keystone / Anthony Anex

Hacker indiani avrebbero preso di mira Alain Berset e Ignazio Cassis negli scorsi mesi.

Nei mesi scorsi, Ignazio Cassis e Alain Berset sarebbero entrati nel mirino di hacker indiani, incaricati da privati di spiare circa 100 personalità politiche, ma anche del mondo dello sport e dei media. La maggior parte dei soggetti presi di mira erano contrari ai mondiali di calcio in Qatar o giornalisti che avevano indagato sulla manifestazione.

Se confermata, si tratterebbe di una delle più grandi operazioni di spionaggio informatico privato mai scoperte e ad esporla sono stati il Sunday Times e il Bureau of Investigative Journalism. Tra i mandanti ci sarebbero investigatori privati e avvocati britannici, ma anche un detective svizzero che però nega di essere coinvolto nella vicenda. Il piano – scoperto grazie a giornalisti infiltrati – sarebbe stato messo in atto da hacker indiani che avrebbero utilizzato e-mail trappola che consentono l’accesso alla posta elettronica e anche al computer e al telefono cellulare delle vittime. 

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Il tentativo di pirataggio ai danni dei due consiglieri federali sarebbe avvenuto pochi giorni dopo un incontro lo scorso maggio del presidente della Confederazione con l’allora premier britannico Boris Johnson e Liz Truss, all’epoca ministra degli esteri. Le discussioni si erano concentrate sull’Ucraina e sulle sanzioni occidentali imposte alla Russia. Non si sa se il tentativo sia andato a buon fine e se gli hacker siano riusciti a ottenere informazioni su Cassis e Berset. L’amministrazione federale non ha  per il momento rilasciato alcun commento sulla vicenda.

Altri obiettivi dell’azione di spionaggio erano giornalisti che avevano indagato sui sospetti di corruzione nell’assegnazione della Coppa del mondo al Qatar. Tra le vittime anche l’ex dirigente della FIFA Michel Platini, colpito proprio poco prima di essere interrogato sulla vicenda dalla magistratura francese.

Il Qatar ha negato, tramite i suoi avvocati, di aver incaricato pirati informatici. La scorsa settimana la Radiotelevisione della Svizzera tedesca SRF ha rivelato che nel 2012 alcuni hacker, sempre indiani, avevano tentato di entrare nel computer di uno stretto consigliere di Sepp Blatter, l’ex capo della FIFA che si opponeva all’organizzazione della Coppa del Mondo in Qatar.

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