Sta suscitando qualche perplessità l’iniziativa presa dalle Ferrovie federali svizzere (FFS) che intendono installare nelle principali stazioni della Confederazione telecamere a riconoscimento facciale.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
Lo scopo è quello di conoscere le abitudini dei viaggiatori e delle viaggiatrici per ottimizzare la propria strategia commerciale ma secondo quanto rivela la rivista consumeristica K-Tipp l’acquisizione di dati personali rischia di ledere la sfera individuale.
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Nell’ultimo numero del periodico menziona il piano di acquisto di dispositivi elettronici (“KundenFrequenzMessSystem 2.0″) per “ottenere dati di alta qualità che possano essere utilizzati per analizzare i movimenti delle persone nelle stazioni”.
Sfera privata minacciata
In realtà questa non sarebbe una novità assoluta, nell’ambito della sfera privata dei clienti. Già oggi le FFS riprendono in video il flusso dei passanti nei principali punti di snodo con oltre 700 telecamere, ma al momento non si procede all’analisi incrociata dei comportamenti di acquisto con le informazioni sui passeggeri.
“Collegando i dati di movimento personali con quelli provenienti da altre fonti, come ad esempio i dati di viaggio, è possibile fornire informazioni sul comportamento degli utenti delle stazioni”, scrive l’ex regia federale riguardo al suo progetto.
Concretamente, stando alla testata zurighese, a partire da settembre i fornitori di dati sono invitati a registrare e valutare il percorso dei viaggiatori attraverso la stazione, la loro età e il loro sesso, le dimensioni dei bagagli e la presenza di altri equipaggiamenti come carrozzine, sedie a rotelle o biciclette, quanto tempo i passeggeri rimangono in stazione, quali negozi vengono visitati, il comportamento dei clienti nei negozi della stazione, nonché quanto denaro spendono i passeggeri in stazione in farmacie, negozi di alimentari e chioschi.
Una cinquantina di stazioni interessate
Per la testata dei consumatori e delle consumatrici tutta questa operazione ha il solo obiettivo di aumentare l'”Abschöpfungsrate”, cioè letteralmente il “tasso di prelievo”, quanto cioè è possibile far spendere al viaggiatore, anche perché maggiore è il fatturato che i gestori dei negozi realizzano nelle stazioni, più elevato è anche l’affitto che devono pagare alle Ferrovie federali.
Le FFS hanno fatto sapere che nella fase finale, “circa 57 stazioni” saranno completamente equipaggiate con i dispositivi di ripresa, software e telecamere per la sorveglianza di massa almeno fino all’agosto 2028, un periodo prorogabile con i fornitori fino al 2033.
Ma c’è di più. Stando sempre a K-Tipp non solo il personale della divisione immobili delle FFS avrà accesso su internet ai dati registrati dei viaggiatori e delle viaggiatrici ma anche i gestori dei negozi appaltati nelle stazioni. Inoltre le telecamere saranno occultate, tanto che la testata parla senza mezzi termini di “clienti inermi alla mercé di attività di spionaggio”.
Per le FFS si migliorerà il servizio all’utenza
Tesi non condivise dai vertici delle Ferrovie federali per i quali “con i dati di conteggio anonimizzati” si può migliorare il servizio all’utenza. Riguardo invece alle informazioni provenienti dalle casse dei negozi esse “saranno utilizzate solo a titolo generale”.
Da parte sua l’ufficio dell’incaricato federale della protezione dei dati ha affermato di essere stato informato solo sommariamente in autunno sul progetto e della cosa dovrà discutere ulteriormente con i responsabili delle FFS.
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