Hamas, i suoi soldi e la Svizzera
Il Governo svizzero sta intensificando la lotta contro le organizzazioni che raccolgono denaro per Hamas. Ma questo non è sufficiente, critica un'esperta.
Numerose banche e gestori patrimoniali svizzeri hanno ricevuto dall'Ufficio federale di polizia (Fedpol) una corrispondenza contenente informazioni relative ad Hamas, riassunte in tre pagine.
Fedpol scrive che il finanziamento del terrorismo è "spesso effettuato sotto l'apparenza di campagne di raccolta fondi per aiuti umanitari".
I consigli di Fedpol
Nella lettera, Fedpol elenca i consigli per i banchieri su come riconoscere i pagamenti sospetti. Ad esempio, è consigliabile dar prova di prudenza se un conto è stato aperto "immediatamente dopo aver svolto ampie attività finanziarie per scopi umanitari". Oppure se il denaro affluisce a organizzazioni il cui nome indica un legame con il terrorismo, "come il nome di un martire famoso o una parola come 'jihad'".
Niente di tutto questo dovrebbe essere una novità per gli esperti di riciclaggio di denaro al soldo delle banche. La lettera della Fedpol è più che altro una campagna di sensibilizzazione. L'Associazione dei banchieri la considera uno "strumento adatto per aiutare le banche a identificare meglio le transazioni sospette", come ha scritto in risposta a una richiesta di informazioni di SRF.
Il problema non sono le banche
L'esperta di islamismo Saïda Keller-Messahli, autrice di un libro sulla Svizzera e i movimenti radicali islamici, ha espresso critiche. "Esiste già una legge sul riciclaggio di denaro. Le banche sono informate e possono vedere esattamente quali flussi di denaro avvengono", afferma.
La Svizzera deve guardare altrove: gli studi di avvocature e le fiduciarie non sono soggette alla legge sul riciclaggio di denaro e non sono quindi obbligate a fare rapporto. Le reti islamiche sfrutterebbero questa situazione.
Il mondo politico svizzero non dovrebbe "fingere che il terreno su cui si muovono associazioni e fondazioni sia sacro. Bisogna esaminarlo da vicino: Da dove viene il denaro, a cosa è destinato e che effetto ha?"
Keller-Messahli continua dicendo che è importante guardare molto più da vicino quando queste organizzazioni ricevono grandi somme di denaro "da Paesi che non credono affatto nei diritti umani", riferendosi ad esempio al Qatar e al Kuwait.
Hamas non è ancora vietata
Il Ministero pubblico della Confederazione sta indagando sui sospetti di finanziamento di Hamas dalla Svizzera. L'indagine è stata avviata ancor prima dell'attacco terroristico del 7 ottobre.
A differenza di molti Paesi occidentali, in Svizzera Hamas non è vietato. Ciò consente alle organizzazioni di sostenere apertamente Hamas. Il Consiglio federale sta però attualmente valutando una messa al bando dell'organizzazione palestinese.
Se volete condividere con noi osservazioni su un argomento sollevato in questo articolo o segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.