Discriminazione, prosciolto prete teologo della facoltà di Lugano
Per l'autore, un prete e teologo polacco, nella Chiesa cattolica vi è una mafia gay.
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Il sacerdote e professore di teologia alla facoltà di Lugano Manfred Hauke è stato prosciolto dalla Pretura di Bellinzona dall'accusa di discriminazione e incitamento all'odio in merito a un articolo apparso nella rivista tedesca Theologisches di cui è editore.
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tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS
L’organizzazione Pink CrossCollegamento esterno, che si batte per l’uguaglianza e l’accettazione degli uomini gay, bisessuali e queer, nel 2021 ha denunciato il professor Manfred Hauke, 68 anni, in quanto editore della rivista TeologischesCollegamento esterno.
Sul mensile, infatti, era stato pubblicato un articolo intitolato “Sulla necessità di limitare le cricche omosessuali nella Chiesa”. Per l’autore Dariusz Oko, un prete e teologo polacco, nella Chiesa cattolica vi è una mafia gay che si comporta “come un parassita privo di scrupoli, come un cancro che non esita ad ammazzare il suo ospite”.
Il Ministero pubblico ticinese nel marzo dello scorso anno, riconoscendo la violazione del codice penale, ha emesso un decreto d’accusa nei confronti dell’editore, condannandolo a una pena pecuniaria sospesa di 9’450 franchi.
Hauke si è opposto al decreto d’accusa e si è dunque andati a processo, celebrato dall’8 aprile scorso. La sentenza era attesa una settimana fa, ma è arrivata solo lunedì 22 aprile.
Hauke è stato prosciolto da ogni accusa. Secondo la Pretura non vi è stata ideologia atta a discriminare gli omosessuali. Si è trattata di una delle prime sentenze dopo che il popolo svizzero, il 9 febbraio 2020, ha accolto l’estensione della norma antirazzismo per impedire qualsiasi discriminazione sull’orientamento sessuale (articolo 261 del Codice penale). La giudice Petra Vanoni ha anche stabilito che ad Hauke saranno rimborsati 20’000 franchi per le spese legali.
L’avvocato difensore, Luigi Mattei, che ha chiesto l’assoluzione del suo cliente, ha sostenuto che l’articolo del teologo polacco Dariusz Oko (oggi cancellato dal sito della rivista ad eccezione delle prime e ultime righe) non contiene attacchi indiscriminati a tutti gli omosessuali o a tutti gli omosessuali all’interno della Chiesa. Ma solo a quelli all’interno della Chiesa uniti per coprire reati come la pedofilia: per persone coalizzate con questo scopo è legittimo parlare di mafia, ha detto l’avvocato.
Sempre in seguito alla pubblicazione dell’articolo incriminato, Hauke era stato denunciato anche in Germania, questa volta da un teologo. La procura di Colonia ha nel frattempo archiviato il caso, ma sia al 68enne sia al capo redattore della rivista teologica è stata inflitta una multa di 4’000 euro (3’924 franchi al cambio attuale).
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