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Credit Suisse, rapporto della Commissione parlamentare entro fine 2024

la presidente della CPI isabelle chassot parla dietro a un pulpito
La presidente della CPI, la consigliera federale Isabelle Chassot. KEYSTONE/© KEYSTONE / ANTHONY ANEX

Il rapporto finale della Commissione parlamentare d'inchiesta (CPI) sull'operato delle autorità federali nell'ambito dell'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS dovrebbe essere pubblicato entro la fine del 2024.

“Inizialmente si prevedeva di concludere tutte le audizioni entro la sessione primaverile” delle Camere federali, hanno annunciato venerdì i servizi del Parlamento. Tuttavia, “a causa della loro notevole portata, le restanti audizioni, comprese quelle scritte, saranno svolte verosimilmente entro maggio 2024”, viene precisato.

Stando alle ultime informazioni fornite dalla CPI, nelle 15 sedute tenutesi finora, ci si è concentrati in particolare sul modo in cui le autorità hanno gestito la crisi di Credit Suisse (CS) dal suo inizio nell’estate del 2022 e durante la sua fase acuta di metà marzo del 2023.

Nei prossimi mesi la CPI dedicherà la propria attenzione a quanto avvenuto a partire dal 2015, tra cui l’attuazione e l’ulteriore sviluppo della legislazione “Too big to fail” (TBTF), la gestione dei rischi e l’individuazione tempestiva delle situazioni di crisi.

Nessun dettaglio importante finora

La CPI esaminerà in particolare il periodo dal 2015 fino al completamento della fusione d’urgenza di CS con UBS. Il mandato della commissione è quello di indagare sulla gestione delle autorità competenti in relazione alla fusione in termini di legalità, opportunità ed efficacia. Presenterà poi i risultati delle sue indagini al Parlamento in un rapporto.

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Il gruppo, che comprende rappresentanti del Consiglio federale, del Dipartimento delle finanze, dell’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) e della Banca nazionale svizzera (BNS), analizza i documenti rilevanti e tiene audizioni. Ha inoltre fatto sapere che non divulgherà ulteriori dettagli a causa dell’obbligo del segreto a cui è sottoposta.

Due nuovi membri della CPI

Dopo le elezioni federali tenutesi a ottobre, la CPI ha dovuto sostituire due suoi membri non rieletti. Il consigliere agli Stati liberal-radicale di Zugo Matthias Michel ha preso il posto del collega di partito di Neuchâtel Claude Bauer , mentre il consigliere nazionale del Partito Verde Liberale Beat Flach (Argovia) ha sostituito il lucernese Roland Fischer, anche lui rappresentante PVL.

Secondo informazioni fornite dalla stessa CPI, finora sono stati assegnati cinque mandati esterni e ne sono stati definiti altri due.

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