Cassis in Cina per una missione diplomatica “impossibile”
Ignazio Cassis, in viaggio in Cina, difficilmente potrà convincere Pechino a impegnarsi per un vertice mondiale sulla pace per l'Ucraina da tenersi in Svizzera. A causa delle crescenti tensioni geopolitiche, la Cina non può permettersi di essere ufficialmente coinvolta in un processo che la metterebbe in contrasto con Mosca.
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tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS
Stando a Nico Luchsinger, direttore esecutivo dell’ONG Asia Society Switzerland di Zurigo, la sfida maggiore per il consigliere federale ticinese sarà quella di rafforzare un contatto che si è allentato negli ultimi anni. A parere dell’esperto, è improbabile che la Cina si impegni ufficialmente a sostenere un summit che potrebbe ancora tenersi quest’anno.
Il processo di pace in Ucraina è al centro della visita di Cassi in Cina che cade a poche settimane dall’annuncio, da parte della presidente della Confederazione Viola Amherd, che la Svizzera è disponibile ad organizzare un vertice per la pace per trovare una soluzione alla guerra fra l’Ucraina e la Russia.
Inutile il vertice senza la Russia
Molti osservatori hanno fatto notare che un simile incontro potrebbe mancare di sostanza senza la partecipazione della Russia; quest’ultima ha subito manifestato la propria opposizione. Le speranze sono ora riposte nel coinvolgimento dei Paesi BRICS, vicini a Mosca e che comprendono Sudafrica, India, Brasile e, se possibile, Cina, o, al di fuori di questo blocco, Arabia Saudita.
A parere di Simona Grano, specialista dell’area presso l’Asia Society, dichiarazioni di Pechino a sostegno del vertice sarebbero un bel colpo diplomatico per la Svizzera. Ma il massimo che possiamo aspettarci da Pechino al termine della visita sono dichiarazioni simboliche a favore della pace, ha spiegato.
E che l’India possa influenzare la Cina in questo dossier è fuori discussione. Nuova Delhi, che il capo della diplomazia elvetica ha visitato all’inizio della settimana, intrattiene relazioni commerciali troppo strette con la Russia per correre il rischio di irritare Mosca, sottolineano gli esperti. A loro avviso, inoltre, l’annuncio di Viola Amherd della partecipazione del presidente ucraino al vertice ha rafforzato lo scetticismo fra i Paesi del Sud globale sulla neutralità della Svizzera.
Per quanto riguarda le relazioni con la CIna, la Svizzera deve prima di tutto riattivare i contatti. Sebbene il governo cinese abbia dato un segnale di apertura inviando in Svizzera lo scorso gennaio il primo ministro Li Qiang, Cassis deve prima di tutto far ripartire il motore delle relazioni bilaterali: sono infatti trascorsi quattro anni dal suo ultimo incontro con la controparte cinese.
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