Ignazio Cassis insiste sulla soluzione dei due Stati per Israele e Palestina
Il ministro degli esteri svizzero Ignazio Cassis durante il suo intervento al Consiglio di sicurezza dell'ONU il 23 gennaio.
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Il ministro degli esteri svizzero Ignazio Cassis ha esortato martedì il Consiglio di Sicurezza dell'ONU a "non cedere alla frustrazione" in Medio Oriente. A New York, il consigliere federale ha ribadito la necessità di una soluzione a due Stati per risolvere la questione israelo-palestinese.
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
La crisi in Medio Oriente è stata al centro del dibattito aperto al Consiglio di Sicurezza, di cui la Svizzera è attualmente membro. Sotto la presidenza francese e a livello ministeriale, il dibattito del Consiglio è volto a contribuire a un progresso concreto verso una soluzione politica, di sicurezza e umanitaria della crisi in Medio Oriente.
Nel suo discorso il consigliere federale ha nuovamente chiesto un cessate il fuoco duraturo e l’attuazione delle due risoluzioni del Consiglio di Sicurezza adottate alla fine dello scorso anno.
Malgrado due risoluzioni votate dal consiglio, non tutti gli ostaggi sono stati rilasciati, civili vengono uccisi ogni giorno e il diritto internazionale viene violato, ha affermato Cassis. Il ticinese ha ribadito il sostegno svizzero a una soluzione a due Stati, uno scenario respinto dal premier israeliano Benyamin Netanyahu qualche giorno fa.
Il ministro degli esteri ha parlato di una certa frustrazione riguardo al conflitto in Medio Oriente. Nonostante gli enormi sforzi compiuti, non si è notato alcun effetto. “Ma non dobbiamo arrenderci alla frustrazione. Non dobbiamo scoraggiarci”, ha sostenuto. “Dobbiamo unirci per compiere passi concreti verso una soluzione politica di questo conflitto, che è già costato troppe vite”.
La soluzione a due Stati rimane la base
Nel percorso verso una pace duratura si devono prendere in considerazione diversi punti chiave. La base per una pace duratura rimane la creazione di una soluzione a due Stati. “Questa è la soluzione che offre a israeliani e palestinesi la prospettiva di vivere in pace e sicurezza”, ha dichiarato Cassis.
La scorsa settimana il premier israeliano Benyamin Netanyahu aveva respinto la soluzione a due Stati, cosa che il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha definito “inaccettabile” durante il dibattito. Alla domanda se Cassis condividesse questa valutazione, questi ha spiegato che Guterres è stato “molto chiaro e duro” con questo giudizio, una cosa piuttosto rara.
Probabilmente il segretario generale dell’ONU è anche molto addolorato per la morte di circa 150 persone del suo staff. Ora dovremmo cercare di sfruttare questo momento di crisi per fare un passo avanti, ha detto ancora Cassis. E dovremmo abituarci al fatto che si parla sempre più in modo chiaro.
La Svizzera non critica gli altri paesi
Alla domanda se condividesse i giudizi di Guterres, Cassis ha ancora spiegato che non spetta alla Svizzera criticare gli altri Paesi. Ma la Svizzera ha la sua posizione. Nella sua strategia, il Consiglio federale ha chiaramente affermato che la Svizzera si sarebbe attenuta alla soluzione a due Stati. “E dobbiamo trovare un modo per attuare questa soluzione.”
Affinché ciò avvenga, devono essere soddisfatte alcune condizioni. “Ora si tratta di discuterle”, ha detto Cassis. È importante la posizione assunta dalla comunità internazionale. E alla riunione è emerso chiaramente che, ad eccezione di Israele, i paesi intervenuti al Consiglio di Sicurezza vogliono tutti andare nella stessa direzione.
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