Calano i patrimoni ma gli svizzeri restano i più ricchi
Una Lamborghini rossa in Paradeplatz, il cuore della piazza finanziaria elvetica.
Keystone/patrick Huerlimann
Lo scorso anno, per la prima volta dalla crisi finanziaria, la ricchezza globale si è ridotta. Questo a causa del crollo dei mercati azionari. La contrazione dei patrimoni vale anche per gli svizzeri, che restano comunque i più ricchi al mondo.
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tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS
Stando al “Global Wealth Report” pubblicato martedì da Allianz, complessivamente il patrimonio finanziario lordo delle persone in Svizzera è diminuito del 2,1%. La flessione è dovuta unicamente alla classe di attivi più grande, i titoli, che hanno perso oltre il 12% del loro valore. Con aumenti di rispettivamente il 2 e il 3% circa, le altre due principali classi di attivi – i depositi bancari e le assicurazioni e pensioni – non sono riuscite a compensare il calo.
Con un patrimonio lordo pro capite di oltre 356’000 euro – pari a poco meno di 345’000 franchi – la Svizzera è però ancora di gran lunga il paese più ricco: seguono gli Stati Uniti con l’equivalente di 308’000 euro e la Danimarca con 221’000 euro.
Al contempo, secondo lo studio dell’assicuratore tedesco, i debiti degli svizzeri sono aumentati del 2,9%: ciò significa che l’evoluzione dei passivi è rallentata rispetto al +3,2% del 2021.
Gli attivi netti (patrimoni lordi meno i debiti) pro capite sono così scesi del 4,4% a poco meno di 239’000 euro (231’000 franchi). Si tratta di un calo pari a quello registrato l’ultima volta nel 2008, nel pieno della crisi finanziaria. In termini di ricchezza netta pro capite la Svizzera si posiziona come l’anno precedente al secondo posto dietro agli Stati Uniti (253’000 euro).
Flessione
A livello globale i patrimoni lordi sono diminuiti del 2,7%; anche in questo caso si tratta di una flessione mai più visto dalla crisi finanziaria del 2008. Secondo lo studio sono andati persi attivi per un valore di 6,6 bilioni di euro. Alla fine dello scorso anno i patrimoni lordi delle famiglie dei 57 paesi presi in esame ammontavano a 233 bilioni di euro. Al netto dei debiti, gli attivi si attestavano a poco meno di 177 bilioni, con un calo del 5,1% rispetto alla fine del 2021.
Ma per l’anno in corso Allianz si aspetta già una nuova crescita: l’aumento previsto di circa il 6% è da attribuire principalmente all’andamento finora positivo dei mercati azionari, spiegano gli autori dello studio. La crescita media dei patrimoni finanziari dovrebbe compresa tra il 4 e il 5% nei prossimi tre anni.
Distribuzione non omogenea
In ogni caso non si può ancora parlare di una distribuzione uniforme dell’enorme somma: secondo i calcoli dell’assicuratore, il 10% più ricco della popolazione mondiale – circa 560 milioni di persone nei 57 paesi considerati – possiede complessivamente l’85% del patrimonio finanziario netto totale, mediamente circa 270’000 euro.
In generale, nonostante le perdite, alla fine dello scorso anno gli attivi finanziari globali in termini nominali erano ancora superiori di quasi il 19% rispetto al 2019, ossia prima dello scoppio della pandemia. Al netto dall’inflazione, tuttavia, la crescita sull’arco dei tre anni è stata solo del 6,6%.
“Per anni i risparmiatori si sono lamentati dei tassi di interesse zero. Ma il vero nemico dei risparmiatori è l’inflazione”, ha commentato il capo economista di Allianz Ludovic Subran. In Svizzera, ad esempio, la ricchezza nominale pro capite è aumentata del 171% negli ultimi 20 anni, ma se depurato dall’inflazione l’incremento è solo del 56%.
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