La Svizzera attira da sempre un gran numero di super-ricchi stranieri. A crescere negli ultimi mesi è stato soprattutto quello dei miliardari norvegesi. Contribuenti che scappano dalla pressione fiscale di Oslo e che cercano soluzioni più convenienti per il loro patrimonio. Ed è così che la Confederazione, grazie alla tassazione forfettaria, diventa una meta molto appetibile per queste persone.
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tvsvizzera.it/mrj
Quello che i norvegesi chiamano “Esodo” o “Onda” svizzeri è la decisione di decine di miliardari norvegesi di lasciare il loro Paese per trasferirsi nella Confederazione, il nuovo Eden dove si pagano meno tasse e dove possono vivere una vita ancora più agiata in un clima più mite.
Negli ultimi 12 mesi in Svizzera sono sbarcati oltre 50 ricchi norvegesi. Le mete più ambite sono Lucerna, Svitto, Zugo e Lugano. Il valore complessivo del loro patrimonio è stimato in circa 35 miliardi di franchi.
L’iter burocratico non è complicato: stando a quanto spiegato da Samuele Vorpe, docente di diritto tributario alla Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI), ai microfoni della Radiotelevisione della Svizzera italiana RSI, “Se vogliono venir qua e utilizzare l’imposizione globale non possono lavorare”. Oltre a questo, ci sono altri criteri da rispettare, come il fatto di non aver vissuto in Svizzera negli ultimi 10 anni oppure di non essere in possesso di un passaporto rossocrociato.
Persone che scelgono la Svizzera perché offre loro un sistema fiscale che gli permette un maggiore risparmio. “La tassazione globale permette a una persona di non dichiarare i redditi esteri in piena legalità”, aggiunge Vorpe.
I globalisti (ossia le persone la cui imposizione fiscale si basa sul dispendio) oggi presenti nella Confederazione sono circa 5’000 e provengono sia dall’UE che da Paesi extracomunitari, come Russia e Ucraina.
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