Vaticano, il cardinale Becciu condannato a oltre 5 anni di carcere
La compravendita di un immobile di lusso è costata cara al cardinale Becciu.
Keystone / Fabio Frustaci
Nel corso di quello che è stato definito "il processo Vaticano del secolo", il cardinale Becciu è stato condannato a una pena di cinque anni e sei mesi di prigione per la compravendita di un immobile di lusso a Londra usando fondi destinati ai poveri. Assolto invece lo svizzero René Brülhart, ex presidente dell’autorità di informazione finanziaria della Santa Sede.
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tvsvizzera.it/mrj
L’inchiesta sulla compravendita di un immobile a Londra che ha visto tra gli imputati l’ex numero 3 della Santa Sede, il cardinale Becciu, e l’ex presidente dell’autorità di informazione finanziaria del Vaticano René Brülhart, ha portato alla condanna del primo e all’assoluzione del secondo.
L’immobile in questione si trova in Sloane Avenue 60, nell’esclusivo e centrale quartiere londinese di Chelsea, che un tempo era un magazzino di Harrods. Per l’acquisto, avvenuto in due fasi, il Vaticano per ha speso 350 milioni di euro. La proprietà è poi stata rivenduta per meno di 186 milioni lo scorso anno. Una perdita di almeno 139 milioni di euro che è ancora più grave tenendo in considerazione il fatto che il denaro usato proveniva in gran parte dall’Obolo di San Pietro, ovvero da offerte dei e delle fedeli di tutto il mondo destinate ai poveri.
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Offerte con le quali il Vaticano fa anche investimenti. Il denaro è in parte depositato in Svizzera presso la banca Credit Suisse ed era in passato gestito dal finanziere Enrico Crasso, con base a Lugano.
Lo scandalo è scoppiato nel 2021, quando la magistratura vaticana ha aperto un’inchiesta, mettendo sotto indagine 10 persone, tra le quali, appunto, il cardinale Angelo Maria Becciu, sostituto della Segretaria di Stato. In sostanza, il numero 3 in Vaticano. Becciu viene accusato di appropriazione indebita e abuso d’ufficio e per lui vengono chiesti 7 anni e 3 mesi di reclusione.
Questo perché è ritenuto il perno di un’operazione finanziaria fatta di presunte irregolarità, alte commissioni, accordi stipulati senza l’autorizzazione dei superiori e utilizzo di strumenti finanziari a rischio. Il giudice ha ora deciso di infliggergli una condanna di 5 anni e sei mesi per peculato. Enrico Crasso, quanto a lui, dovrà scontare 7 anni di reclusione, mentre altri quattro protagonisti della vicenda si sono visti infliggere pene tra i 7 e i 3 anni di carcere. L’ex capo dell’Autorità vaticana d’informazione finanziaria René Brülhart è stato invece assolto e dovrà solo pagare una multa di 1’750 euro.
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