Obolo di San Pietro, coinvolte banche e fiduciarie ticinesi
Lo scandalo è scoppiato poco più di un anno fa: le offerte dei fedeli per i bisognosi sono state utilizzate dai vertici finanziari della Segreteria di Stato vaticana per mettere a segno a Londra una «spericolata» operazione immobiliare.
Da allora, gli investigatori stanno analizzando proprio alcuni flussi finanziari dei conti su cui transita appunto l’Obolo di San Pietro, l’insieme delle offerte di denaro fatte dai fedeli e inviate al Papa per essere redistribuite a sostegno della missione della Chiesa e delle opere di carità. Ma anche e soprattutto per il sostentamento dell’apparato vaticano.
Vittima dello scandalo, anche il cardinale Becciu. Secondo il settimanale l’Espresso, c’era “un vero e proprio metodo che ha contraddistinto la Segreteria di Stato sotto la direzione del cardinale Angelo Becciu”. Cosa che non è piaciuta a papa Francesco. Per questo il cardinale a metà settembre ha presentato le sue dimissioni.
Ora, questi soldi sarebbero passati anche dal Ticino tramite fondi di investimento, banche e fiduciarie. Citata nell’inchiesta una fiduciaria la Sogenel con sede a Lugano, secondo le carte è lei gestiva fondi della Segreteria di Stato ed oggetto di una rogatoria vaticana. Indagati anche altri due residenti in Svizzera protagonisti della gestione dei fondi.
A difesa della fiduciaria ticinese parla il suo avvocato:
Obolo di San Pietro
Monsignor Nunzio Galantino in un’intervista a Famiglia Cristiana ha ricordato che “Non siamo un’azienda. Il nostro compito non è fare profitti”. Ancora Galantino ricorda che cosa deve gestire l’Obolo di San Pietro: «Parliamo di tutto ciò (denaro o immobili) che, nel tempo, con modalità e per scopi diversi, è entrato a far parte del Patrimonio della Santa Sede. Un patrimonio che ha una sola finalità: sostenere la vita e la missione della Chiesa nel mondo. Si tratta di un patrimonio in gran parte frutto di donazioni e offerte dei fedeli. Dal momento, poi, che non sempre quanto ricevuto è stato subito speso, si è provveduto anche a fare degli investimenti”.
Nel 2015, i conti e gli investimenti da fondi provenienti dall’Obolo avevano raggiunto la somma record di quasi 400 milioni di euro.
tvsvizzera.it/fra con RSI
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