Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
ora che è passata la prima metà del mese, ve lo posso chiedere: se li state facendo, come vanno il Dry January e/o il Veganuary? Avete deciso di rinunciare per un mese all'alcool e/o ai prodotti di origine animale? Sempre più persone si lanciano in questa sfida e spesso, soprattutto per quanto riguarda il Veganuary, la estendono anche oltre il primo mese dell'anno, decidendo di introdurre in maniera più o meno regolare, alimenti vegani nella propria alimentazione quotidiana.
Moda, cambio delle abitudini globali o strategia di marketing delle grandi aziende? È quello che si chiedono in molte e molti, compresa la piattaforma Dialogo di SRG SSR nella nuova pubblicazione "Veganuary e Dry January: per la salute o per fare soldi?". Se l'argomento vi interessa, vi invito a curiosare un po'.
E ora vi lascio alla lettura delle notizie di giornata.
Gilles Marchand, direttore generale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR – casa madre di tutte le emittenti pubbliche radio-TV-internet elvetiche, tra le quali anche SWI Swissinfo.ch e tvsvizzera.it – si è dimesso dalla sua carica, in anticipo rispetto a quanto previsto, ossia quando raggiungerà il suo 65esimo anno di età a inizio 2027. Lo ha annunciato oggi il Consiglio di amministrazione di SRG SSR.
Quelle di Gilles Marchand, in carica dal 2017, sono dimissioni giunte a sorpresa, ma non sono immediate: resterà infatti in carica fino all’entrata in funzione del nuovo direttore o della nuova direttrice, prevista al più tardi per l’inizio del 2025.
Il processo di successione – ha indicato il presidente del CdA Jean-Michel Cina – inizierà a breve termine per permettere all’azienda di prepararsi nel migliore dei modi alle scadenze politiche che la attendono nel 2026 con l’iniziativa “200 franchi bastano” e nel 2027 con la negoziazione della nuova concessione. Se Marchand fosse rimasto in carica fino al 2027, il processo per la sua successione si sarebbe dovuto svolgere nel 2026, in pieno periodo di votazione.
“Le grandi sfide che attendono la SSR nei prossimi cinque anni devono essere affrontate con sufficiente anticipo da una direzione generale che si dedichi a questo anima e corpo e per un lungo periodo“, ha dichiarato Jean-Michel Cina.
- La notizia riportata da tvsvizzera.it.
- Le sfide che aspettano SRG SSR nei prossimi anni: l’abbassamento del canone a 300 franchi e l’iniziativa popolare “200 franchi bastano”.
- Dalla piattaforma PlaySuisse, un’intervista a Gilles Marchand e a Jean-Michel Cina “90 anni di servizio pubblico”Collegamento esterno (visionabile previa registrazione gratuita).
I cantoni svizzeri occupano un posto di rilievo nella classifica mondiale delle destinazioni fiscali più attraenti per le imprese.
Otto di essi si collocano tra i primi dieci posti con il contesto fiscale più favorevole, ha riferito giovedì l’istituto BAK EconomicsCollegamento esterno. Si tratta di Nidvaldo (1), Uri (3), Obvaldo (4), Appenzello Esterno (5), Lucerna (6), Turgovia (7), Glarona (8) e Svitto (10). Gli “intrusi” non rossocrociati di questa Top 10 sono Hong Kong (2) e Ungheria (9). La Confederazione (per la quale è stata fatta una media di tutti i cantoni) si piazza in 17esima posizione.
Secondo gli economisti e le economiste del BAK, l’attuazione della riforma fiscale e il finanziamento dell’AVS hanno contribuito a far rimanere stabile il contesto fiscale nei vari cantoni. Numerosi di quelli che erano già molto attraenti dal punto di vista fiscale sono anche riusciti a migliorare ulteriormente la loro competitività.
L’indice fiscale del BAK è compilato in collaborazione con il Centro per la ricerca economica europea Leibniz (ZEW) e misura periodicamente l’onere fiscale sulle imprese, ma non tiene conto di specifici regimi di sgravio fiscale, come il sostegno alla ricerca e allo sviluppo.
- Per approfondire il tema, potete leggere questo articolo di tvsvizzera.it.
- Il comunicato stampaCollegamento esterno di BAK Economics (in inglese).
- Come funziona la politica fiscale svizzera?Collegamento esterno Una spiegazione di economiesuisse.
Si sta tenendo in questi giorni il Forum economico mondiale WEF di Davos e gli ospiti di spicco del mondo politico ed economico mondiale sono molti. Tra questi, anche il presidente israeliano Isaac Herzog, che oggi ha tenuto un discorso nella località grigionese.
“Non nego la tragedia umana a Gaza – ha detto – ed è doloroso vedere che i nostri vicini stanno soffrendo così tanto, ma noi abbiamo diritto a difenderci”. “Cosa possiamo farci se i terroristi si nascondono tra i civili? Nel sottosuolo di Gaza ci sono enormi città del terrore”, ha aggiunto, puntando il dito contro Teheran, considerato uno dei principali finanziatori di Hamas: “C’è un impero del male che arriva dall’Iran che spende miliardi di dollari in armi per far deragliare la stabilità della regione e del mondo”.
L’opzione dei due Stati non è esclusa, ma solo a determinate condizioni: “Dobbiamo certamente lavorare per trovare nuovi modi per avere un dialogo con i nostri vicini, ma la domanda fondamentale dopo il 7 ottobre è quali garanzie di sicurezza ci saranno per i cittadini israeliani”.
Quello in cui Israele è attualmente coinvolto, non è un conflitto regionale: “La verità è che combattiamo una guerra per la libertà del mondo“, ha aggiunto il leader dello Stato ebraico nel suo discorso a Davos, pronunciato accanto alla foto di Kfir Bibas, il bebè che oggi compie un anno ed è da 3 mesi nelle mani di Hamas, e del quale non si hanno notizie.
- Il discorso di Isaac Herzog in questo articolo del portale RSI infoCollegamento esterno.
- La pagina di RSI Info dedicata all’edizione 2024 del WEFCollegamento esterno.
- Dalla piattaforma Dialogo di SRG SSR: “Cooperazione o comunella al WEF”.
La legge sulle energie rinnovabili sarà probabilmente sottoposta a votazione popolare. Oggi la Fondazione Franz Weber (FFW) ha consegnato alla Cancelleria federale le 63’184 firme raccolte contro il testo. Il referendum è stato inizialmente lanciato da una piccola alleanza, a cui si sono poi uniti la Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio e la FFW.
Chi è all’origine del referendum ha criticato il fatto che la legge per un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili sia stata “approvata in fretta e furia” e che si spinga troppo in là: “Non ha assolutamente senso disboscare le foreste per le turbine eoliche, deturpare i paesaggi alpini con i pannelli solari e allagare i biotopi per l’energia idroelettrica in nome del clima”, ha dichiarato la presidente della FFW Vera Weber.
Il Parlamento ha chiaramente approvato il disegno di legge nella sessione autunnale. Il testo sarà verosimilmente sottoposto all’elettorato entro la fine dell’anno e, stando a dichiarazioni del consigliere federale e “ministro” dell’energia elvetico Albert Rösti, ha buone possibilità di essere accolto. Bisogna però “spiegarlo bene”.
Secondo Rösti, al momento non ci sono “alternative” per accelerare la transizione energetica. E rimanda al mittente le accuse del comitato referendario, secondo il qualela nuova legge non garantisce una protezione efficace della natura e del paesaggio: “È semplicemente sbagliato dire che l’intero Paese è tappezzato di impianti solari e turbine eoliche”.
- La notizia riportata dal portale online de laRegioneCollegamento esterno.
- Dagli archivi di SWI Swissinfo.ch: “La Svizzera si appresta ad approvare una legge sul clima a zero emissioni”.
- La pagina del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) dedicata alla “Promozione delle energie rinnovabili”Collegamento esterno.
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