Videomessaggio di Zelensky alle Camere elvetiche: pro e contro
Un intervento che sta creando dibattito ancor prima della sua diffusione.
Keystone / G7 Hiroshima Summit Host / Hando
Il presidente ucraino si rivolgerà ai parlamentari elvetici in un videomessaggio nei prossimi giorni. Giusto, secondo il PLR, un errore secondo l'UDC. Il dibattito tra Anna Giacometti e Piero Marchesi.
Questo contenuto è stato pubblicato al
3 minuti
tvsvizzera.it/mrj
Sta già facendo molto discutere il videomessaggio che il presidente ucraino Volodymir Zelensky intende rivolgere alle Camere federali durante la sessione in corso.
Per la consigliera nazionale liberal-radicale grigionese Anna Giacometti “è giustissimo ascoltarlo”, anche se è non capita spesso che un capo di Stato si rivolga in questo modo ai rappresentanti. Una richiesta, quella ucraina, che è giunta attraverso canali ufficiali e che è stata approvata dagli uffici presidenziali delle due Camere.
Dell’opinione contraria invece il consigliere nazionale ticinese Piero Marchesi (UDC, destra conservatrice): “Bisognava dire di no (a questa richiesta di Kiev, ndr) perché l’Ucraina è un Paese in guerra e la Svizzera è invece un Paese neutrale e per rimanere tale dovrebbe evitare di schierarsi in modo così palese. Lo ha già fatto a più riprese, secondo me sbagliando. Si reitera un errore che è quello di continuare a cercare di prendere parte a questa guerra invece di promuovere la pace attraverso i suoi buoni uffici”.
Nel corso della sessione durante la quale verrà trasmesso il messaggio di Zelensky si discuterà di Ucraina in vari modi: dalla riesportazione di materiale bellico agli aiuti al Paese in guerra. C’è chi teme che ci sia il rischio che il presidente ucraino possa dire la sua a questo proposito. “Siamo parlamentari adulti e vaccinati, siamo in grado di pensare con la nostra testa e non penso che il videomessaggio di Zelensky possa far cambiare idea a uno di noi”, ha sottolineato Giacometti.
E se la richiesta di un simile intervento arrivasse da Putin o da Lavrov (il ministro russo degli Affari esteri)? “Io sicuramente non ascolterei Putin” dice Giacometti perché, ricorda, la Corte penale internazionale ha emanato un mandato di cattura internazionale nei suoi confronti perché considerato un criminale di guerra. Non lo ascolterebbe nemmeno Marchesi, come, sottolinea, ascolterebbe nemmeno Zelensky, proprio in nome della neutralità elvetica.
Posizioni contrastanti, quelle dei due consiglieri nazionali, il cui unico punto d’incontro sembra essere la condanna della guerra. Potete guardare il dibattito completo in questo servizio del Telegiornale della Radiotelevisione della Svizzera italiana RSI:
Il Governo elvetico sostiene l’internet veloce per tutti
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Svizzera deve estendere la rete di fibra ottica per garantire la competitività del Paese e, soprattutto, l'accesso all'Internet veloce per le regioni scarsamente popolate al fine di mantenere posti di lavoro in loco e rafforzare la coesione del Paese.
Cantoni delusi dal pacchetto di risparmi della Confederazione
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il pacchetto di risparmi per riportare in equilibrio dal 2027 il bilancio della Confederazione, annunciato lo scorso gennaio dal Consiglio federale, non piace per nulla ai Cantoni.
BNS, nuova riduzione del tasso di riferimento in vista
Questo contenuto è stato pubblicato al
Ridurre o non ridurre il tasso d'interesse di riferimento? La Banca nazionale svizzera (BNS) deciderà giovedì prossimo su un eventuale ulteriore taglio. Stando a un sondaggio dell'AWP un nuovo allentamento della politica monetaria è considerato molto probabile.
Non c’è ancora una data per la telefonata tra Putin e Trump
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il presidente russo Vladimir Putin ha ricevuto giovedì sera l'inviato statunitense Steve Witkoff, e attraverso lui "ha trasmesso informazioni al presidente Trump".
Martin Pfister dirigerà il DDPS, come Viola Amherd
Questo contenuto è stato pubblicato al
Come nelle attese, il consigliere federale Martin Pfister, eletto due giorni fa, dirigerà il Dipartimento federale della difesa della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) dal primo aprile.
Swiss diventò tedesca 20 anni fa… per un prezzo irrisorio?
Questo contenuto è stato pubblicato al
Vent'anni or sono Swiss passò sotto le ali di Lufthansa: l'acquisizione, avvenuta il 22 marzo 2005, probabilmente salvò la compagnia aerea dal tracollo.
Il Ministero pubblico della Confederazione vuole archiviare il caso Coronaleaks
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nel quadro dei cosiddetti Corona-Leaks, il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) vuole archiviare il procedimento in corso contro l'ex capo della comunicazione di Alain Berset, Peter Lauener. I sospetti di reato non hanno potuto essere provati.
Questo contenuto è stato pubblicato al
La federazione del commercio elvetico Handelsverband.swiss continua a consigliare ai propri membri di non offrire i propri prodotti attraverso Temu, piattaforma cinese di shopping online in forte espansione in Svizzera.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Giro di vite sui richiedenti asilo che hanno commesso reati e maggiori controlli alle frontiere. È quanto prevedono alcune mozioni approvate giovedì dal Consiglio degli Stati nel corso di una sessione straordinaria sul tema della migrazione voluta dall'UDC
Peste suina, il Consiglio federale deve trovare una soluzione per indennizzare i macelli
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Consiglio federale deve trovare soluzioni per indennizzare i macelli, gli stabilimenti di sezionamento e trasformazione, gli impianti di eliminazione e i cacciatori per gli oneri aggiuntivi cagionati da un'epizoozia come quella della peste suina africana (PSA).
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Viola Amherd: “Non direi mai agli altri Paesi come comportarsi”
Questo contenuto è stato pubblicato al
Viola Amherd sulle dichiarazioni controverse della direttrice della RUAG Brigitte Beck: "Io non mi intrometterei mai negli affari degli altri Paesi".
Ruag apre un’inchiesta interna dopo le dichiarazioni della CEO
Questo contenuto è stato pubblicato al
Alcuni giorni fa la CEO di Ruag ha invitato Spagna e Germania a riesportare le armi elvetiche in Ucraina. Ora l'azienda ha aperto un'inchiesta interna.
Armi “svizzere” prodotte in Italia destinate all’Ucraina
Questo contenuto è stato pubblicato al
Sistemi di difesa aerea made in Italy, ma prodotti da un'azienda svizzera, sono attivi in Ucraina, secondo quanto riportato da un quotidiano.
I liberali e le loro ricette per rendere più forte la Svizzea
Questo contenuto è stato pubblicato al
Con lo slogan "Rendiamo forte la Svizzera!" i delegati del Partito liberale radicale hanno lanciato la campagna in vista delle elezioni federali.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dal 1970 sono intervenuti dinanzi alle Camere federali 28 oratori ospiti ma non è mai stato trasmesso un videodiscorso di un capo di Stato straniero.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.