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Armi “svizzere” prodotte in Italia destinate all’Ucraina

Cannone antiaereo Oerlikon
I cannoni antiaerei di Oerlikon potrebbero già essere attivi contro aerei e droni russi. Keystone / Ritchie B. Tongo

Secondo il quotidiano SonntagsZeitung, in Ucraina sono in funzione sistemi di difesa aerea prodotti in Italia, ma progettati da un'azienda che ha sede in Svizzera.

Armi prodotte in Italia dalla Rheinmetall, ma sviluppate e testate in svizzera, saranno utilizzate sul teatro di guerra ucraino.

Si tratta di due sistemi di difesa antiaerea Skynex, progettati dalla divisione Rheinmetall Air Defence – la ex Oerlikon -, che ha sede a Zurigo e che secondo indiscrezioni di stampa saranno consegnati entro la fine dell’anno a Kiev. Il valore della commessa è di 183 milioni di franchi.

In particolare i cannoni antiaerei fabbricati in Italia fanno parte del sistema di difesa Skynex, che viene impiegato contro aerei e droni russi.

+ Leggi tutto sulla neutralità della Svizzera e il commercio di armi

La notizia è destinata ad alimentare l’acceso dibattito in corso in Svizzera sulla necessità di preservare la neutralità della Svizzera vietando l’esportazione di materiale bellico in Ucraina.

Il produttore tedesco di armi Rheinmetall ha rilevato la filiale italiana della svizzera Oerlikon (la Oerlikon Contraves) che oggi ha sede a Zurigo e si chiama Rheinmetall Air Defence.

Un portavoce della Rheinmetall ha dichiarato alla SonntagZeitung che alcune parti del sistema Skynex sono prodotte in Italia, ma non ha confermato se siano state consegnate all’Ucraina.

Tuttavia, il primo ministro ucraino Denis Schmihal ha dichiarato questa settimana sul social media Telegram che il sistema antiaereo ha raggiunto il Paese devastato dalla guerra. “Queste batterie – scritto – sono già in uso in Ucraina”.

Precedenti tentativi di esportare armi Oerlikon prodotte in Italia in Paesi come la Thailandia e l’Egitto sono stati respinti dalle autorità svizzere. Ma Rheinmetall ha apparentemente trovato un modo per aggirare le restrizioni.

Il Segretariato di Stato dell’economia (SECO), il dipartimento responsabile del monitoraggio delle esportazioni di armi, ha dichiarato al giornale che un articolo della legge sul materiale bellico consente il trasferimento di “know-how” dalla Svizzera ad altri Paesi, tra cui l’Italia.

La Svizzera proibisce l’esportazione di materiale bellico in direzione di Kiev, ma non il trasferimento di know-how ad altri Paesi, come specifica l’articolo 7 dell’ordinanza in materia. Attraverso questa disposizione si può quindi di fatto aggirare il divieto.

In proposito la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) ha precisato che Rheinmetall non ha bisogno di un’autorizzazione per questa precisa esportazione. La vendita dall’Italia di sistemi di difesa aerea sviluppati nella Confederazione è infatti legale secondo la legge elvetica.

Stando alla Sonntagszeitung, due richieste per autorizzare l’esportazione dello stesso sistema sono state respinte in passato. La Rheinmetall Air Defence di Zurigo voleva consegnarlo alla Thailandia nel 2017 e all’Egitto nel 2018. Al contrario, il via libera è stato concesso per la vendita, nel quadro dei Mondiali di calcio, al Qatar.

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