I porti italiani potrebbero rimanere chiusi per i migranti soccorsi in mare
Il nuovo Governo italiano e il ministro dell'interno Matteo Piantedosi potrebbero decretare la chiusura dei porti per quelle navi battenti bandiera straniera con a bordo persone salvate in mare.
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tvsvizzera.it/mar con agenzie
Nel suo discorso programmatico alla Camera martedì la nuova presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha chiaramente indicato quale sarà l’obiettivo del suo Governo: “Fermare le partenze illegali, spezzando finalmente il traffico di esseri umani nel Mediterraneo”.
Una linea che il ministro dell’interno in quota Lega Matteo Piantedosi ha immediatamente fatta sua, definendo la condotta di due imbarcazioni che hanno soccorso delle persone in mare “non in linea con lo spirito delle norme europee e italiane in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all’immigrazione illegale”, valutando pertanto di imporre loro il divieto di ingresso nelle acque territoriali.
La Humanity One, che batte bandiera tedesca e ha a bordo 180 persone, si trova in acque internazionali, a poche miglia dal limite territoriale italiano, davanti alla costa di Siracusa. La Ocean Viking (bandiera norvegese), che ne ha salvati 202, naviga per ora più a sud, in zona SAR (“search and rescue”) maltese
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Il titolare del Viminale ha convocato per domani – giovedì – una riunione del Comitato nazionale per l’ordine pubblico e la sicurezza pubblica per fare il punto sul tema insieme ai vertici di forze dell’ordine, intelligence ed al comandante della Guardia costiera, ammiraglio Nicola Carlone. Dalla riunione dovrebbero emergere possibili soluzioni da inserire in un provvedimento da presentare in Consiglio dei ministri.
Anche senza il soccorso delle organizzazioni non governative, tuttavia, le partenze verso l’Italia si susseguono e le motovedette di Guardia Costiera e Guardia di Finanza intervengono per soccorrere, nel rispetto della legge del mare.
La Guardia Costiera italiana ha annunciato di aver salvato più di 1’000 persone a bordo di due imbarcazioni tra martedì sera e mercoledì mattina nel Mediterraneo. Contemporaneamente sono stati trovati due cadaveri.
Quasi 1’800 persone scomparse da inizio anno
Dall’inizio dell’anno, 1’762 persone migranti sono scomparse nel Mediterraneo, di cui 1’295 nel Mediterraneo centrale, la rotta migratoria più pericolosa al mondo, secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM). L’agenzia ONU ha stimato in 2’062 il numero di morti e dispersi nel 2021 nel Mediterraneo, di cui 1’567 solo nel Mediterraneo centrale.
Dall’inizio dell’anno in Italia sono sbarcate oltre 80’000 persone, il 66% in più rispetto allo scorso anno.
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