In Svizzera erano quasi le 23 del 4 ottobre 1957 quando Radio Mosca annunciò in inglese che l'Unione Sovietica aveva lanciato in orbita il primo satellite artificiale. Lo Sputnik 1 brillava nel cielo, inseguito dai telescopi di tutto il mondo, e il suo 'bip' veniva ascoltato da radioamatori increduli.
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tvsvizzera.it/fra con RSI
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L’era spaziale è iniziata così, 60 anni fa, in uno scenario profondamente diverso da quello attuale. Se oggi lo spazio significa soprattutto cooperazione e astronauti russi, europei, americani e giapponesi vivono e lavorano sulla Stazione Spaziale Internazionale, 60 anni fa il lancio dello Sputnik scatenava un’agguerrita corsa allo spazio fra Stati Uniti e Unione Sovietica.
Lo Sputnik, il cui nome significa ‘satellite’, era stato lanciato in occasione dell’Anno Geofisico Internazionale da quella che oggi è la base russa di Baikonur, nel Kazakhstan, e che allora era un luogo assolutamente segreto. Era uscito alle 7 in punto del mattino dall’edificio di integrazione finale e ancora oggi è esattamente alla stessa ora che ogni lanciatore e la sua capsula vengono trasportati sul Treno del cosmo per raggiungere la rampa di lancio, in una sorta di scaramanzia che accompagna ogni missione, nella speranza di ripetere quel successo senza precedenti.
Il primo satellite era una sfera lucida di metallo dal diametro di 58,42 centimetri e pesante 83,46 chilogrammi, con quattro lunghe antenne orientate nella stessa direzione. All’interno funzionavano due radiotrasmettitori della potenza di un Watt. I segnali che emettevano duravano 0,3 secondi, separati da pause della stessa durata, e permettevano di studiare la densità dello strato più alto dell’atmosfera, la ionosfera.
Una volta raggiunta l’orbita stabilita, a 250 chilometri dalla superficie terrestre, lo Sputnik 1 funzionò per 22 giorni consecutivi, finché le sue batterie glielo permisero. I suoi ‘bip’ cessarono il 26 ottobre 1957 e il 4 gennaio 1958 il satellite cominciò ad abbassarsi verso la Terra, fino a bruciare nell’impatto con l’atmosfera. Complessivamente aveva percorso circa 60 milioni di chilometri.
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