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Vincono gli ecologisti ma Holcim potrà ampliare gli scavi

Il cementificio della Holcim davanti alle cave di Mormont.
Il cementificio della Holcim davanti alle cave di Mormont. Ora le cave potranno essere ampliate. © Keystone / Laurent Gillieron

Il ricorso di tre associazioni - Helvetia Nostra, Pro Natura Vaud e l'Association pour la sauvegarde du Mormont - contro l'ampliamento della cava sulla collina di Mormont nel canton Vaud da parte di Holcim è stato parzialmente accolto dal Tribunale federale. Holcim potrà comunque ampliare gli scavi: basta che l'area distrutta dall'estrazione di calcare sia compensata.

Il Tribunale federale, la massima istanza giuridica elvetica, ha riconosciuto il valore paesaggistico del sito, anche se l’interesse pubblico alla produzione di cemento deve prevalere. Holcim potrà ampliare gli scavi ma dovrà compensare le aree distrutte dall’estrazione di calcare. Le modalità di compensazione devono essere ulteriormente chiarite e l’attuazione delle misure deve essere garantita. Le associazioni ricorrenti attendono ora i risultati degli studi per trovare una soluzione che compensi al meglio l’impatto paesaggistico dell’ampliamento della cava.

La sentenza del TF non è “né una vittoria né una sconfitta”, ha dichiarato Michel Bongard, segretario esecutivo di Pro Natura Vaud. Il Mormont continuerà a essere “mangiato” dalla cava con “enormi perdite in termini di paesaggio e biodiversità”, anche se i giudici federali hanno anche riconosciuto che il sito è “prezioso” e non può essere distrutto senza compensazione, ha aggiunto.

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Soddisfatta Holcim

Il Gruppo Holcim è “molto soddisfatto” della decisione del TF che ha riconosciuto “l’importanza del sito di estrazione del calcare a Mormont, considerato di interesse nazionale”, ha dichiarato François Girod, co-direttore della cementeria di Eclépens, citato in un comunicato.

La collina del Mormont, che domina i villaggi di Eclépens e La Sarraz, è stata utilizzata dagli anni ’50 come cava dall’azienda di produzione di cemento Holcim. Il luogo è finito sotto i riflettori a livello nazionale dopo l’occupazione della prima “Zone à défendre” (ZAD) della Svizzera, avvenuta tra l’ottobre 2020 e il marzo 2021, da parte di un gruppo di ambientalisti per protestare contro l’espansione della cava appartenente a Holcim. La vicenda si era conclusa il 30 marzo 2020, quando dopo che diverse ingiunzioni di sgombero agenti di polizia erano intervenuti allontanando forzatamente gli attivisti.

Le sorti della collina di Mormont saranno decise alle urne grazie alla riuscita, lo scorso giugno, di un’iniziativa popolare lanciata dalla sezione cantonale dei verdi.

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